"Musei en plein air. Le vie dell'arte all'aria aperta" portano anche in Umbria
Dalla sicula Gibellina, risorta nel segno dell’arte dopo il terremoto del 1968 e Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026, al Giardino Botanico "Andrè Heller", sulle sponde del Lago di Garda, passando per il Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola, in Sardegna, il Giardino dei Tarocchi, nella Maremma Grossetana, dritti al cuore verde d'Italia con La Scarzuola, tra Montegiove e Montegabbione, il Parco dei Lauri a Città della Pieve, quello delle sculture di Brufa e di Beverly Peppers a Todi fino al Campo del Sole a Tuoro sul Trasimeno.
Alterna siti di enorme pregio come il Parco Internazionale di Sculture di Villa Fürstenberg, creato di recente alle porte di Mestre, con opere di grandi artisti contemporanei come Pablo Atchugarry, Fernando Botero, Roberto Barni, Jan Fabre, Igor Mitoraj e Robert Morris ad esperienze artistiche nei Parchi Naturali d'Italia selezionando, da Nord a Sud, sessanta mete che lasciano spazio a ricchi itinerari nei dintorni fra musei, grandi città, borghi e spiagge, senza dimenticare indicazioni pratiche, utili consigli ed oltre 400 indirizzi di dove mangiare, comprare e dormire.
Offre una cospicua quantità di spunti per una fruizione del territorio che riunisce in sintesi originale ambiente e cultura la nuova Guida di Repubblica "Musei en plein air. Le vie dell'arte all'aria aperta" realizzata in collaborazione con Banca Ifis e disponibile in edicola al costo di 12 euro, più il prezzo del quotidiano, online sul sito www.repubblicabookshop.it, in libreria e online su Amazon e Ibs. Un vademecum nazionale d'ampio respiro per viaggiare, anche attraverso la voce dei protagonisti, nell'arte open air di "un'Italia del bello che pochi conoscono".
"Un'Italia – scrive il direttore delle Guide, Giuseppe Cerasa – nascosta tra cipressi e querce secolari, tra olmi e vigneti, adagiata su prati spettacolari e in mezzo a una natura incontaminata. Un'Italia raffinata, colta, scrupolosa, che punta alla ricerca del nuovo e del sorprendente, che seleziona giovani di sicuro successo e consacra i giganti dell'arte mondiale. Un’Italia che trova i suoi palcoscenici open air in collina, in pianura, nei borghi, nelle piazze, tra i tesori e i giardini nascosti di residenze private, nelle ville storiche e nei relais di charme".
Ecco allora che il viaggio riunisce spesso arte e sapori. Fra i tanti parchi d'arte all'aperto – dai più grandi ai meno noti – ve ne sono, infatti, diversi realizzati all'interno di aziende agricole e vinicole. E il racconto della storia, spesso avventurosa o legata al caso e alla presenza di artisti, conduce con facilità dalla Via Artis, in Alto Adige, a "No man’s land" in Abruzzo, dalle Stazioni dell'Arte a Napoli al Sacro Bosco di Bomarzo, in cerca di mete verdi dal fascino unico, "proposte di turismo lento, di un nuovo modo di viaggiare in risposta alla frenesia che caratterizza le nostre vite quotidiane".