Frankenstein Junior compie 50 anni
Probabilmente, non esiste un altro film nella storia che abbia messo d’accordo tutti, fra pubblico, critici e appassionati, ma di tutti i tempi! Frankestein Junior di Mel Brooks, uscito il 15 dicembre del 1974, è senz’altro uno dei film più geniali, divertenti e surreali che mai si sia stati in grado di concepire. Un colpo di genio che, al suo interno, ne conta più di qualunque altra pellicola in circolazione. In particolar modo, il colpo di genio che venne a Mel Brooks all’inizio degli anni ’70 quando con Gene Wilder progettava il film, essendo venuto a sapere che erano disponibili presso la 20th Century Fox le apparecchiature elettriche usate nel Frankenstein del 1931 ideate dal set designer Kenneth Strickfaden, fu il maggiore.
Brooks volle usare quelle apparecchiature per forza e, altrettanto per forza, volle l’uso del bianco e nero, perfetto per ricreare un’atmosfera gotica e surreale, imponendosi con la produzione senza retrocedere di un passo. Ma sin dall’inizio delle riprese, il film godette di un’atmosfera segnata dalla fortuna: gli “errori” sul set che divenivano scene iconiche, le risate registrate perché fra troupe e attori non si riusciva a non ridere per cui, nel montaggio, bisognava trovare soluzioni innovative, la partecipazione di Gene Hackman (eremita) per una scommessa vinta con Gene Wilder, la gobba di Marty Feldman che si spostava per fare scherzo alla crew e tanto altro.
Se poi aggiungiamo l’adattamento italiano fatto da Mario Maldesi, aumentiamo ancora di più il volume della genialità, come, ad es. “lupo ulilì, castello ululà”. Le battute di Frankestein Junior oramai fanno parte del linguaggio comune, i personaggi sono delle vere e proprie icone universalmente riconosciute. Ma l’idea stessa di parodiare una delle storie più terrificanti della letteratura portava con se un enorme bagaglio di rischi e diffidenza che, però, regista e cast seppero sbriciolare con un risultato sensazionale. Fu l’inizio di un tipo di comicità diversa nel cinema, più irriverente forse, libera e senza esclusione di colpi. Ancora oggi e per chissà quanto ancora, Frankestein Junior risulta essere un cult senza tempo.