Nella mostra di Lorenzo Locatelli passato e futuro, forme geometriche e fantasia
È stata inaugurata lunedì 2 dicembre all'Auditorium Gioacchino Messina di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, l'annunciata mostra "Tempo e Memoria, Spazio e Forma". Tre le sale del piano terra che ospitano la personale del pittore romano, dove le opere attirano immediatamente gli occhi del visitatore per colpirne subito dopo anche lo spirito. I colori vanno dai tenui bianco, beige e celeste ai forti rossi, blu e neri. Molteplici anche i materiali, dall’acrilico ai pastelli, dalle tele all’MDF (un pannello di fibre finissime di legno a media densità legate tra loro da collanti innovativi che lo rendono estremamente compatto), legno e schiuma poliuretanica.
Ne deriva un’esplosione di colori, di forme, dove si intrecciano scale, colonne, archi ed elementi che recano movimento, onde sinuose a unire il tutto. Ed ecco che lo sguardo trasmette al cuore emozioni forti, fa nascere suggestioni che rapiscono perché riescono simultaneamente a condurre, dal trovarsi lì adesso, nel passato così come nel futuro. Opere che svelano pienamente l’artista che, dopo aver frequentato il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti, diplomandosi nel corso di Decorazione diretto da Sante Monachesi, ha incontrato i futuristi di seconda generazione dai quali la propria opera è stata influenzata.
Lorenzo Locatelli non si è però fermato alle nozioni apprese duranti gli studi e alle ideologie degli amici futuristi, ma è andato alla scoperta di altro, alla sperimentazione e all’approfondimento di ulteriori idee e tecniche, tenendo sempre vivo il doppio rapporto di Storia e fantasia, di procedure e innovazione.
La mostra è rappresentativa della volontà dell’artista di sperimentare nuovi soggetti e materiali, di un desiderio di ‘altro e oltre’ di ciò che ha studiato e conosciuto, di un amore viscerale per il passato al quale mai si sopisce il desiderio di immaginare il futuro. Oggi, ieri e domani sono sempre presenti nella creazione che avviene di getto, senza bozzetti, con una riflessione che non imbriglia. Tutto ciò è evidente nelle opere presenti a Orvieto che vanno da quelle realizzate negli anni ’70 alle ultimissime di quest’anno.
Dalle botteghe artigiane del restauro dei mobili è arrivata per il Maestro Locatelli la conoscenza e l’amore per il legno, per il passato, per il ri-donare bellezza al valore di un tempo che fu. La tecnica del restauro del mobile unita alla passione per la pittura ha condotto l’artista romano al restauro di dipinti su tela ma anche di dipinti murali ottocenteschi realizzati a secco, portandolo a fornire il proprio indispensabile apporto al recupero di opere che si trovano in palazzi privati di Orvieto. Un legame affettivo prima, la famiglia della moglie è originaria della città sulla Rupe, e lavorativo poi che è cresciuto così tanto da portarlo a essere presente nella zona sempre più spesso e per periodi sempre più lunghi.
Da ospite di parenti, a soggiorni in albergo per arrivare alla consapevolezza di voler avere una “casa” propria, perché è solo tra le mura “solo tue” che la presenza in un luogo è completa. Di conseguenza è venuta con sé la scelta di una personale a Orvieto, nella splendida cornice di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e con il patrocinio del Comune di Orvieto, curata dallo Storico dell’Arte Andrea Romoli Barberini. La mostra resterà aperta tutti i giorni dalle 11 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17, con ingresso gratuito, chiusa domenica 8 dicembre.