"Petto di Ferro. La storia romanzesca di Pietro Carlani nella Perugia del Ventennio"
Sarà in distribuzione nazionale da venerdì 6 dicembre per la casa editrice Intermedia Edizioni il tredicesimo volume all’interno di "Conoscere Perugia”, collana inaugurata nel 2021, diretta da Marco Nicoletti e già ricca di titoli riguardanti la storia, l’arte, il costume e i personaggi del capoluogo umbro. Singolare è la nascita di quest’ultimo volume. Il ritrovamento di alcune carte sepolte in una valigia dimenticata nella propria casa, suggerisce a Roberto Binazzi, medico ortopedico perugino, l’idea di scrivere la storia avventurosa del suo nonno materno Pietro Carlani detto "Petto di Ferro" per la sua forza fisica.
Intitolato "Petto di Ferro. La storia romanzesca di Pietro Carlani nella Perugia del Ventennio" il volume narra la vicenda di Pietro, giovanotto proveniente da un piccolo paese dell’Umbria, si compone negli anni di fatti sempre più rilevanti; la brillante carriera militare, le due guerre combattute, quella italo-libica e la grande guerra, l’esplosione della sua nave, la corazzata Benedetto Brin, dalla quale si salva miracolosamente. E poi la carriera nell’amministrazione della Provincia di Perugia, fino a diventarne preside nel 1929. E ancora gli anni 1930/1934, il “quadriennio d’oro” in cui Carlani ed il Podestà di Perugia, Giovanni Buitoni, portano a compimento un numero stupefacente di realizzazioni nel capoluogo umbro: dall’acquedotto dello Scirca, al Dispensario anti-tubercolare, dall’ospedale Grocco al Mercato Coperto, dall’ospedale di Monteluce al completo rifacimento del sistema fognario cittadino.
Un borgo medievale trasformato in una città moderna. Un attivismo che muove l’invidia e l’ostilità del “cerchio magico” romano-perugino del Pnf più vicino a Mussolini; Buitoni viene costretto a rifugiarsi in Francia, soprattutto per sfuggire alla vendetta di Starace, da lui ripetutamente insultato; Carlani riesce invece a rimanere Preside della Provincia. Di grande interesse risulta, a questo proposito, la rivisitazione storica, in base a documenti di prima mano, del reale succedersi di fatti accaduti tra alcune figure rappresentative delle istituzioni cittadine e personaggi di spicco del Governo fascista. Successivamente, nel 1940, Carlani, su invito del Prefetto di Bolzano Agostino Podestà, si sposta in Alto Adige per collaborare a sedare i disordini tra i tedescofoni favorevoli a schierarsi con Hitler (“Optanten”) e quelli che invece volevano rimanere nella propria terra (“Dableiber”).
Alla fatidica data dell’8 settembre 1943, sfuggito fortunosamente a Bologna all’arresto dei tedeschi, in quanto contrario ad arruolarsi nella Repubblica di Salò, Carlani, torna in Umbria per dedicarsi all’ amministrazione delle sue proprietà agricole e di quelle appartenenti alla Famiglia Savoia Aosta, con la quale ebbe un lungo sodalizio, iniziato tra le mura dell’Accademia navale di Livorno con l’amicizia tra Pietro e il cadetto Aimone di Savoia.
Il volume verrà presentato sabato 7 dicembre alle 17, a Perugia, nella Chiesa di Sant’Ercolano. Ne parleranno con l’autore l’architetto Michele Bilancia, il magistrato Giuseppe Severini e lo storico Leonardo Varasano.