cultura

Nel Duomo di Orvieto "Scrivere di Dio. Tommaso D'Aquino", racconto per parole, immagini e suoni 

venerdì 25 ottobre 2024

È stata presentato venerdì 25 ottobre nella Sala Blu di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, come annunciato, "Scrivere di Dio. Tommaso D'Aquino", il racconto-spettacolo di e con Guido Barlozzetti che andrà avrà luogo nella sacralità dello spazio del Duomo di Orvieto sabato 9 novembre alle 21. Un grande evento per celebrare a 750 anni dalla morte uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa Cattolica, punto di raccordo fra la cristianità e la filosofia classica, in una sede non casuale dal momento che proprio ad Orvieto il Doctor Angelicus soggiornò tra il 1261 e il 1265, di ritorno dall’Università di Parigi che, nel fervore contrastato della Scolastica, lo aveva celebrato come indiscusso magister. La sua riflessione è un cardine nella storia della filosofia e della teologia, la sua santità lo rende un maestro indiscusso per la Chiesa.

Tornare a lui significa, dunque, riaprire la pagina di un pensiero che va oltre i secoli e si impone a modello di ragionamento, sul bordo che separa e unisce la ragione e la fede, e si riverbera provocatoriamente sull’attualità. È in questo quadro che, con il Festival Internazionale d'Arte e Fede, nasce l’idea di un racconto-spettacolo che rievochi l’intreccio tra il rigore di un percorso intellettuale e la vita di un predicatore domenicano ammirato nel suo tempo e canonizzato nel 1323. Il titolo rimanda alla frase che il Crocifisso pronunciò davanti a Tommaso che, inginocchiato, gli porgeva ciò che aveva scritto: “Bene scripsisti de me, Thoma”. Uno spunto e un tema che ha guidato Guido Barlozzetti nel costruire una narrazione capace di portare al pubblico più largo la profondità di un pensiero che si svolge consapevole delle sue possibilità e del limite oltre il quale non può andare.

Un racconto per parole, immagini e suoni scritto da Barlozzetti  che ne sarà anche interprete/narratore. Consapevole dell’imponenza della figura di Tommaso, la narrazione intreccia alcuni momenti della sua vita con una riflessione su un pensiero che sbalordisce per quantità di scrittura, acutezza logica e visione sistematica. Sul primo versante, si raccontano gli anni di Parigi, le polemiche degli ordini mendicanti – Tommaso era un domenicano - con i Maestri delle Arti e i secolari, e la riscoperta di Aristotele; Orvieto, nel tempo del miracolo eucaristico di Bolsena e della residenza di Papa Urbano IV che estende a tutta la Chiesa la Festa del Corpus Domini, per la quale incarica Tommaso di redigere l’Ufficio; il ritorno a Parigi e gli ultimi anni a Napoli, fino alla morte nell’abbazia di Fossanova.

In pari tempo, si entra nella questione fondamentale del rapporto tra ragione e fede, sulla verità dell’una e dell’altra e sull’oltre del pensiero che in Tommaso diventa la preghiera, la contemplazione e l’estasi. Le parole del racconto, costruito per stazioni di un percorso, si avvolgono nell’ambientazione sonora di Enzo Pietropaoli, un autore che ama sperimentare e che eseguirà in diretta le sue composizioni. La musica accompagnerà in un controcanto di linguaggi il progetto visivo di Massimo Achilli, con clip illustrative ed evocative dei temi e delle situazioni toccate dal racconto, valorizzate in alcuni momenti dalle elaborazioni grafiche e le nimazioni di Silvia Spacca. 

Va ricordato il lavoro di reperimento delle immagini per il quale è stata decisiva la collaborazione di Direzione Regionale dei Musei Nazionali della Toscana, Direzione Regionale Musei Nazionali del Lazio, Comune di Forlì/Servizio Cultura e Turismo e Legalità, Fondazione Federico Zeri, Galleria degli Uffizi di Firenze, Basilica San Domenico Maggiore di Napoli,  Arcidiocesi di Pisa/Ufficio Beni Ecclesiastici, Museo del Louvre di Parigi e Musei Vaticani. 

"Quel 'Bene scripsisti de me, Thoma' - ha spiegato Guido Barlozzetti - mi è sembrato la sintesi straordinaria che suggella una prodigiosa esperienza tra ragione e fede. Tommaso D’Aquino e San Tommaso D’Aquino, l’uno non può prescindere dall’altro, la vita si rimanda con un pensiero che prova se stesso fino all’estremo e sul bordo di un Oltre. Era dunque necessario raccontare un’esperienza che dal Duecento dei Papi e degli Imperatori, dei Comuni e dei Maestri delle Arti, giunge a noi con la potenza di una provocazione. Il pensiero di Tommaso ci interroga".

Le istituzioni coinvolte - ha aggiunto Alessandro Lardani, direttore del Festival Arte e Fede - hanno creduto sin dall’inizio nel progetto e si sono adoperate creando le condizioni per realizzarlo, segno di un’attenzione che va aldilà dell’evento e che si scrive nella volontà di fare della cultura, dell’arte e della storia di Orvieto un patrimonio universalmente condiviso dai cittadini e da chi viene a visitare la città, con risvolti non semplicemente consumistici. In questo senso, 'Scrivere di Dio' si iscrive in una progettualità ventennale, coerente e lungimirante del Festival Arte e Fede che si proietta anche sull’imminente anno del Giubileo 2025, mettendo a disposizione della Città tutta la propria esperienza, qualità e creatività”.

"La Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto - ha aggiunto il presidente, Libero Mario Mari - ha sostenuto il progetto dell’Associazione Iubilarte con il quale, a 750 anni dalla morte di Tommaso d’Aquino, si intende “rendere omaggio” al dottore della Chiesa, tanto caro alla Città di Orvieto, che proprio qui venne incaricato di comporre la liturgia della messa del Corpus Domini, la festa estesa a tutta la cristianità da Papa Urbano IV, che risiedeva a Orvieto, a seguito del Miracolo Eucaristico di Bolsena del 1263. L’evento per celebrare Tommaso d’Aquino, magistralmente realizzato e diretto da illustri personalità della nostra Città, avrà luogo all’interno del Duomo di Orvieto, in vista, tra l’altro, del Giubileo del 2025. Questo assume un importante significato simbolico ponendo al centro della scena la Città di Orvieto e la sua storia che, come nel caso specifico, non rimane relegata al passato, ma costituisce un mirabile patrimonio culturale e spirituale da valorizzare e condividere, soprattutto nell’era odierna”.

"La Consulta riunisce le Fondazioni di Origine Bancaria che rappresentano la continuazione storica delle Casse di Risparmio di Città di Castello, Foligno, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni e Narni. Da vent’anni costituisce un luogo di incontro, di scambio e di studio su tematiche legate alla ricerca e alla formazione, all’arte e cultura, al volontariato e alla beneficenza, al fine di promuovere e sostenere progetti di interesse comune su tutto il territorio umbro. È con vivo piacere, pertanto, che il Consiglio di amministrazione della Consulta, che ho l’onore di presiedere in questo biennio 2023-2025, ha inteso sostenere la proposta dell’Associazione Iubilarte di Orvieto di realizzare la produzione 'Scrivere di Dio', un racconto-spettacolo filosofico e teologico su San Tommaso D’Aquino di grande spiritualità e attualità. Il mio augurio è che un ampio pubblico possa giovare di questa importante rappresentazione che sicuramente valorizzerà san Tommaso, figura imprescindibile nella storia del pensiero occidentale”, le parole del professor Luigi Carlini, presidente della Consulta Fondazioni di Origine Bancaria Umbre.

"San Tommaso D'Aquino - ha detto Andrea Taddei, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto - rappresenta un modello insuperato di integrazione tra fede e ragione, e il suo pensiero continua a illuminare la storia della filosofia e della teologia. Per l’Opera del Duomo è motivo di soddisfazione accogliere, nel Duomo di Orvieto, l’anteprima nazionale dello spettacolo 'Scrivere di Dio – Tommaso d’Aquino'. Questo evento, parte del Festival Internazionale d’Arte e Fede, offre un'occasione unica per riflettere sulla vita e sull'opera del santo, rileggendo la sua figura con profondità intellettuale e umana. È nell’intenzione dell‘Opera del sostenere iniziative culturali di alto valore, che sanno coniugare arte, fede e riflessione spirituale, contribuendo così a mantenere vivo il legame tra cultura e sacralità”.

"Il Festival Arte e Fede - ha concluso don Stefano Puri, vicario della Diocesi Orvieto-Todi e presidente del Capitolo della Cattedrale - ci offre l’opportunità di riscoprire un gigante del pensiero occidentale che ha segnato la storia della nostra città con la produzione di quei testi liturgici che cantano ed esaltano il mistero dell’Eucaristia. La teologia che li ispira, rappresenta un capitolo fondamentale nella storia del pensiero cristiano e ci coinvolge in quel dialogo con il trascendente che continuamente si incarna nello spazio e nel tempo".

"Scrivere di Dio" è prodotto dal Festival Arte e Fede di Orvieto, ideato e organizzato dal direttore artistico Alessandro Lardani, e si avvale del contributo fondamentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e della Consulta delle Fondazioni dell’Umbria, dell’Opera del Duomo, del Capitolo della Basilica Cattedrale di Orvieto e della Diocesi di Orvieto-Todi/Ufficio per la Cultura, con il patrocinio del Comune di Orvieto. Hanno contribuito al progetto anche il Lions Clyb di Orvieto e Hotel Palazzo Piccolomini Orvieto, e collaborato l’Università delle Tre Età, la Scuola Comunale di Musica, l'Istituto Storico Artistico Orvietano e la Trattoria del Moro. L’ingresso, in una logica di servizio culturale, è gratuito.

Per ulteriori informazioni: 
347.8152428 – festivalartefede@gmail.com