cultura

Convegno di studi sul ruolo sociale dell'archeologia preventiva

giovedì 17 ottobre 2024

La Sala Consiliare del Comune di Soriano nel Cimino venerdì 18 e sabato 19 ottobre ospita il convegno di studi su "Archeologia preventiva: teorie, metodi ed esperienze". Molti i contributi, i case studies, le esperienze condivise, non solo a livello accademico, per mettere in evidenza il ruolo strategico acquisito sempre più dall’archeologia preventiva, disciplina che è progredita e si sta sviluppando grazie all’uso di nuovi metodi d’avanguardia, innovativi e di ultima generazione; quali, ad esempio: l’utilizzo del remote sensing (o telerilevamento a distanza) e del proximal sensing, di droni termici e multispettrali e della geofisica per la verifica preventiva di aree d’interesse archeologico. 

Strumenti che, se applicati all’archeologia, incrementano le potenzialità della conoscenza e della scoperta. L’evento è organizzato dall’Università degli Studi della Tuscia, dalla DG Abap, da Archeoimprese, dalla direzione Generale Musei, dall’ICA (Istituto Centrale per l’Archeologia, da Italferr e dalla Sabap VT-EM. Spesso si fa ricorso all’archeologia preventiva in occasione della progettazione e realizzazione di opere pubbliche e di infrastrutture, ma non solo. La Soprintendenza per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale ha scelto di partecipare al Convegno e i progetti illustrati dai funzionari della Sabap lo dimostrano.

A partire dal caso-tipo illustrato dall’architetto della Soprintendenza, arch. Giuseppe Borzillo e dalla funzionaria archeologa, dott.ssa Beatrice Casocavallo, che hanno parlato de “L’apporto delle indagini di remote and proximal sensing ai progetti di valorizzazione e fruizione dell’area archeologica di Grotta Porcina a Vetralla”. Prevista anche un’ulteriore sessione poster, per altre esperienze e casi studio, in cui hanno avuto spazio quelli apportati dall’Ufficio.

La dottoressa Casocavallo, insieme all’architetto della Sabap, arch. Federica Cerroni, hanno presentato gli ultimi risultati delle indagini preventive condotte per la realizzazione di un impianto fotovoltaico nell’area del Rinaldone a Viterbo; ma hanno anche parlato dei rilievi effettuati in via preliminare su una villa romana a Bomarzo in località “Vallebona”. 

E ancora hanno mostrato l’applicazione dell’archeologia preventiva volta alla valorizzazione del territorio, presentando il caso di Pian di Giorgio, sempre nel capoluogo viterbese. Non da ultimo, è stata la funzionaria archeologa della Soprintendenza, dott.ssa Carlotta Schwarz, insieme al dott. Matteo Zagarola del Museo Civico Archeologico di Orte, a mostrare come ci si sia serviti dell’archeologia preventiva per opere pubbliche nel progetto del Cineteatro “Alberini” di Orte.

Per concludere, la presenza anche del soprintendente, arch. Margherita Eichberg, ha spinto a riflettere sul ruolo sociale dell’archeologia preventiva, presiedendo con Salvatore De Vincenzo (dell’Università degli Studi della Tuscia) la sessione della mattina di sabato 19 ottobre. Non solo, ma anche (nella mattina di venerdì 18 ottobre) su La tutela come occasione di ricerca e valorizzazione dei paesaggi storici in Etruria e in Sicilia. Grazie all’intervento della funzionaria archeologa della Sabap VT-EM, Simona Carosi, e del dott. Rodolfo Brancato (dell’Università degli Studi di Napoli Federico II).