cultura

La Bella e la Bestia tornano a vivere a Capodimonte nel segno del fantasy targato EFF

giovedì 1 agosto 2024
di D.P.

"È una storia, sai, vera più che mai". Lo cantavano nel 1992, in pieno "Rinascimento Disney", nell'adattamento italiano del singolo "Beauty and the Beast", vincitore dell'Oscar, Gino Paoli, e la figlia, Amanda Sandrelli. Prima di loro, Céline Dion e Peabo Bryson e ancora Angela Lansbury prestando la voce all'iconica Mrs. Bric, la teiera antropomorfa de "La Bella e la Bestia", celebre fiaba su apparenza e realtà diffusasi in molteplici varianti, da Apuleio a Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, passando per Giovanni Francesco Straparola. Arduo risalire ad origini, ispirazioni e primogeniture.

All'improbabile ma autentica storia d'amore e delle diversità che sembrano contrastarla aggiunge sicuramente interesse e fondamenta la lettura dell'intrigante saggio "Il selvaggio gentiluomo. L'incredibile storia di Pedro Gonzales e dei suoi figli" (Donzelli, 2005) che, scremando i contorni della leggenda, ricostruisce la malinconica figura dell'indigeno appartenente all’etnia dei Guanci, l'ultima a piegarsi alla colonizzazione spagnola delle Canarie, che fu catturato a Tenerife e portato in Europa all'interno di una gabbia, come dono di matrimonio del Re di Francia Enrico II con Caterina de' Medici.

Fu quest'ultima in persona a scegliere per lui una sposa "bella e robusta", adatta a procreare una dinastia di selvaggi. Dei quattro figli messi al mondo, in realtà, solo gli ultimi due risulta fossero affetti dalla sua stessa rarissima patologia, oggi identificabile come ipertricosi, malattia che comporta la crescita abnorme di peli sull'intero corpo, faccia compresa. Malgrado l'aspetto animalesco dovuto all'eccessiva peluria, Pedro ricevette un'educazione da gentiluomo e, con la rovina della dinastia Valois, venne ceduto dalla corona francese ai Principi di Parma.

Il mito del selvaggio nell'epoca moderna con quel sottile confine che separa l'uomo dall'animale e che motiva la reciproca irresistibile attrazione, approdò così sulle sponde del Lago di Bolsena. Nella capricciosità delle corti del '500 che facevano della collezione di animali esotici un elemento di vanto e competizione, infatti, fu Ranuccio Farnese, a dare ospitalità all'individuo ricoperto di peli, con famiglia al seguito, nella dimora di Capodimonte in cambio di qualche sua apparizione in pubblico, riconoscendogli dignità e rango umano.

La storia è ovviamente un po' più articolata, ma le suggestioni sono tali da alimentare il mito e farlo percepire un po' più vicino, anche in tempi moderni. È così che la Bella e la Bestia tornano a vivere proprio lì dove i protagonisti realmente esistiti di quella che è una delle più famose favole europee sarebbero vissuti davvero. A rendere possibile la magia, in una notte di mezza estate, ci pensa "Est Film Festival – Lago di Bolsena" che, per la prima volta, dopo aver chiuso la settimana festivaliera che, ormai da diciotto anni, si svolge a Montefiascone, continua le proiezioni in altri comuni lacustri.

A Capodimonte, venerdì 2 agosto alle 21, Piazza della Rocca si farà cornice per la proiezione de "La Bella e la Bestia", diretto nel 2017 da Bill Condon, remake in live action dell'omonimo film d'animazione del 1991 tratto dalla fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont e interpretato da un cast corale che comprende Emma Watson (Belle), Dan Stevens (Bestia – Principe Adam), Luke Evans (Gaston), Kevin Kline (Maurica), Josh Gad (Le Tont), Ewan McGregor (Lumière), Stanley Tucci (Maestro Cadenza), Ian McKellen (Henry Tockins) ed Emma Thompson (Mrs. Bric).

Il weekend di cinema fantasy ad ingresso libero targato EFF realizzato in collaborazione con l'Associazione "Capodimonte nel Cuore" continuerà poi sabato 3 agosto alle 21 con la proiezione di "Freaks Out", film storico del 2021 co-musicato, co-prodotto, co-scritto e diretto da Gabriele Mainetti, che "spazza via la monotonia e re-incanta il mondo attraverso l'eroismo", e domenica 4 agosto alle 21 con l'altrettanto visionario "Frankenweenie", candidato all'Oscar come miglior film d'animazione nel 2013 e diretto da Tim Burton, un adattamento in stop motion dell'omonimo cortometraggio da lui realizzato nel 1984.

Per ulteriori informazioni:
www.estfilmfestival.it