Edoardo Bennato, il menestrello senza tempo coinvolge Orvieto a ritmo di rock&blues
Ferma il tempo a ritmo di rock&blues il menestrello più famoso d’Italia e il pubblico di piazza del Popolo a Orvieto diventa la personale corte di Edoardo Bennato. In una caldissima sera di fine luglio sul palco, prima che salga il cantautore napoletano, ad aprire il concerto c’è Leo Gassman: il giovane cantante con cui nel 2023 Bennato duettò a Sanremo e che considera il cantautore napoletano quasi un secondo padre.
Sono passati più di quarant’anni da quel Burattino senza fili eppure parole e note regalano ancora sogni a chi, dietro l’allegoria dei personaggi di Collodi, riconosce la sottile e mai smentita critica all’operato dei potenti. Due ore di musica e di video che rievocano la storia artistica del cantautore e degli italiani. Una scaletta di successi con molti brani di repertorio e una selezione di canzoni tratte dall’ultimo album ‘Non c’è’, così Bennato immortala un mondo fatto di buoni e cattivi, dove i potenti vengono derisi. Un mondo di varia umanità, in cui quella migliore sta nella forza delle persone comuni. Un mondo capace di continuare a cercare l’isola che non c’è e dove una chitarra conta sempre più di una spada.
Il cantastorie partenopeo interagisce con il pubblico, diventa voce narrante per raccontare di sé, del suo essere nato a Bagnoli, del suo essere bambino in viale del Campi Flegrei 55, di quel padre impiegato per 40 anni all’Italsider, della speranza di un mondo senza guerra e senza ingiustizie. Di quell’America che un tempo ha regalato il rock e la fantasia, ma che oggi ha perso quasi tutto il suo fascino.
Il one man show, nonostante i 28 album all’attivo e i suoi 78 anni, non smentisce la grande vena creativa e regala emozioni a chi ascolta, ma anche a chi la musica la fa. Uno scambio emozionale dove trovano spazio gli assoli di Giuseppe Scarpato, Gennaro Porcelli, Roberto Perrone, tre dei cinque fantastici musicisti della BeBand, storica formazione che ormai da anni accompagna Bennato. Tra strofe cantate e battiti di mano si scandisce la musica e ci si sente parte di un tutto. E se A Napoli il 55 è ‘a musica… la sua, quella di questo raffinato cantastorie, non potrà mai essere un valzer da vecchia zia.