A Orvieto l'egittologo Zahi Hawass con Roberto Giacobbo: "Importanti scoperte per l'archeologia mondiale"
La stampa internazionale lo ha definito "l'Indiana Jones egiziano" e lo indica tra i papabili per la direzione del Museo Egizio di Torino. Di fronte all'appellativo sorride, rispetto alle indiscrezioni Zahi Hawass, 77 anni, archeologo da quando ne aveva 20, chiarisce che non c'è ancora nulla di ufficiale aggiungendo anche che mercoledì 24 luglio incontrerà il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "Magari – dice – mi saprà dire qualcosa in più. Sarei felice di accettare questo incarico e lavorerei per fare del museo di Torino uno dei più importanti del mondo come ho fatto con il Grande Museo Egizio e il Museo della Civiltà, entrambi a Il Cairo".
Il segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità Egizie che ha ricostruito la genealogia di Tutankhamon e, analizzandone il corpo, avvalorato l'ipotesi della morte accidentale del sovrano, si dice "innamorato dell'Italia", compresa l'Umbria, che frequenta con assiduità da almeno otto anni. "Mi piacciono le persone – spiega l'egittologo – anche se non parlo con loro in italiano e sono sempre contento di essere qui dove vengo praticamente ogni mese per incontri e conferenze". "Ultime scoperte", il titolo dell'appuntamento pubblico che sabato 20 luglio, alle 17.30, lo porterà al Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto per illustrare il lavoro di ricerca in corso.
"Questo evento è quello più importante della 12esima edizione di 'Isola del Libro' – ha sottolineato, il presidente e direttore artistico, Italo Marri, in occasione della presentazione tenutasi mercoledì 17 luglio nella Sala Consiliare dl Comune – a cui parteciperà anche il giornalista e conduttore televisivo Roberto Giacobbo che inizierà da Orvieto le riprese, intervistando tra le vie della città Zahi Hawass, noto anche per le sue numerose apparizioni divulgative in documentari sull'antica civiltà egizia (in streaming su Netflix dall'inizio del mese la docuserie "Unknown. La Piramide Perduta") e seguirlo successivamente in Egitto per raccontare le sue nuove scoperte".
"È per noi un onore e un grande privilegio – ha detto il sindaco e assessore alla Cultura, Roberta Tardani – poter ospitare in questi giorni ad Orvieto una figura così umanamente carismatica e professionalmente autorevole come Zahi Hawass con il quale una città come la nostra, dalle radici millenarie, non può che condividere la passione per la storia e i suoi misteri ancora da scoprire. Ringraziamo Italo Marri e l’Isola del Libro che hanno voluto dare questa opportunità alla nostra città portando qui un’iniziativa che impreziosisce il calendario degli appuntamenti di questa stagione estiva".
"Il 2024 e il 2025 – ha detto Hawass – saranno anni importanti per l’archeologia mondiale per via degli scavi mai realizzati e delle nuove scoperte che ci aspettano: quello che troveremo dietro le tre porte segrete che si trovano all’interno del perimetro delle Piramidi di Giza, le scoperte della Città d’Oro, nella Vallata di Luxor, le Piramidi Inverse di Saqqara, la ricerca della tomba e delle mummie della Regina Nefertiti - fra tre mesi a Il Cairo terrò una conferenza sui suoi possedimenti - e sua figlia, della tomba di Cleopatra e della XVIII dinastia. Cercheremo di scoprire anche se Re Tutankhamon non fu assassinaato, ma rimase veramente vittima di un incidente".
"All'interno del perimetro delle piramidi – ha aggiunto – abbiamo scoperto delle piccole porte che, insieme ad un team di specialisti provenienti da Francia, Giappone ed Egitto, stiamo cercando di capire cosa nascondessero. Dietro quella principale c'è un corridoio lungo 7 metri e largo 2, con tetto a volta. Nessuno, finora, ha rivelato con esattezza la sequenza delle piramidi risalenti alla III dinastia. Ancora non sappiamo chi fosse il padrone di queste piramidi. Nella Vallata di Luxor potrebbero essere sepolte tutte le regine della XXV dinastia. Inizieremo gli scavi a settembre e produrremo un secondo documentario per mostrare le scoperte".