cultura

Al via la 24esima campagna di scavo nell'area archeologica di Campo della Fiera

lunedì 8 luglio 2024
di D.P.

Sono i giovani universitari provenienti da Stati Uniti d'America, Spagna, Danimarca e Germania, oltre che da diverse parti d'Italia, la forza motrice della 24esima campagna di scavi nel sito archeologico di Campo della Fiera che avverrà su concessione ministeriale, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, da sempre sensibile al patrimonio dei beni culturali. Due, al solito, i turni previsti: da lunedì 8 luglio a sabato 3 agosto e da lunedì 5 a sabato 31 agosto. Quasi due i mesi, sfidando temperature e temporali estivi, per scoprire nuovi tesori.

"I risultati finora ottenuti – spiega la professoressa Simonetta Stopponi, direttrice dello scavo – documentano l’importanza storica di un luogo che, dal VI secolo a.C., fu sede del santuario federale, chiamato dagli Etruschi 'Luogo Celeste' e dai Romani 'Fanum Voltumnae', che continuò a vivere fino al XV secolo". Di recente la Soprintendenza ha restaurato due stanze con i mosaici posizionando una tettoia di protezione e provveduto alla ripulitura delle tessere coperte da tempo. Previsto, poi, il prolungamento del percorso pedonale con relative protezioni di strutture venute alla luce.

Nel corso degli scavi – prima condotti dall’Università degli Studi di Macerata, poi dall'Ateneo di Perugia e oggi dall’Associazione Campo della Fiera Onlus, in collaborazione con l'Università degli Studi di Foggia – continuerà ad essere indagato il ribattezzato "Pozzo delle Meraviglie" collegato al Convento della Chiesa di San Pietro in Vetere che ha già restituito centinaia di vasi integri, dal XII al XVI secolo. Ai piedi della Rupe, attualmente, sono indagati cinque ettari di area archeologica che, sulla base dei risultati delle prospezioni geomagnetiche effettuate, risulta estesa per almeno quaranta.

In via di organizzazione, con il supporto di Comune e Protezione Civile, anche una nuova, suggestiva, edizione della Notte Bianca sotto il cielo degli Etruschi che si terrà ad agosto allo scopo di favorire la conoscenza e la valorizzazione della straordinaria area sacra, dotata di altari, frequentata per oltre duemila anni. Qui le cerimonie religiose sono continuate ininterrottamente per mille anni, dal VI secolo a.C. al IV secolo d.C. Risale al IV secolo, in particolare, il tempio principale, preceduto solo da un tempietto anteriore che è degli inizi del VI secolo.

Al santuario, ubicato fra Etruria Settentrionale e Meridionale e ai confini con i territori umbri, giungeva il percorso viario etrusco che collegava Orvieto a Bolsena e al Mar Tirreno. Le principali strutture si sviluppano attorno ad un'imponente Via Sacra, sede privilegiata di processioni religiose e di carattere trionfale. L’eccezionale insieme di monumenti, l’altissima qualità dei manufatti e la lunghissima frequentazione del sito non lasciano più dubbi negli archeologi nel riconoscervi il Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi.

Il recente scavo stratigrafico del pozzo del convento, indagato per tutta la profondità dei suoi 11,20 metri, ha consentito di recuperare circa 900 brocche, la maggior parte delle quali in ottimo stato di conservazione, fortunosamente salvatesi grazie alla costante presenza dell’acqua di falda che ancora oggi percola dalle pareti della struttura. Si tratta di maioliche arcaiche di XIII-XIV secolo, maioliche e olle per acqua di XV-XVI e vasi di XVII secolo che segnano l’abbandono della struttura. Significativo il rinvenimento di una matrice di sigillo in bronzo volontariamente annullata in quattro frammenti.