cultura

"Quello che non riesci a vedere". Mostra di Outsider Art alla Biblioteca Fumi

mercoledì 19 giugno 2024

Sabato 22 giugno dalle 17 negli spazi esterni della Nuova Biblioteca Pubblica "Luigi Fumi" di Orvieto si inaugura la mostra dei lavori del Laboratorio di Comunicazione Inclusiva a cui hanno partecipato i ragazzi e le ragazze della Comunità Lahuén in collaborazione con l'Associazione NoGap.

La mostra "Quello che non riesci a vedere", curata dalla filosofa e responsabile della comunicazione per l'Associazione NoGap Ginestra Bacchio e dall’artista romana Flaminia Verdoni, presenta i lavori delle ragazze e dei ragazzi che fra gennaio e giugno 2024 hanno frequentato il Laboratorio di Comunicazione Inclusiva tenuto dalle stesse curatrici della mostra con il supporto degli operatori e dalle operatrici della Comunità.

Durante il laboratorio le ragazze e i ragazzi hanno avuto modo di esplorare varie tecniche artistiche, in particolare il disegno e la pittura, il collage e le tecniche miste, guidati nell’apprendimento e nell’esplorazione creativa delle tecniche proposte attraverso precise tematiche e esercizi di arteterapia, con risultati interessanti e sorprendenti.

"Occupandoci, tra i vari temi, del reinserimento sociale e lavorativo di giovani in doppia diagnosi - scrive Ginestra Bacchio nel catalogo della mostra - l'idea germinale del progetto era quella di coinvolgere i ragazzi e le ragazze ospiti della comunità nella creazione di immagini da utilizzare come contenuti per i canali social e per le campagne di comunicazione della nostra associazione. A tal fine abbiamo ideato e strutturato un corso di disegno e pittura della durata di sei mesi nel quale i giovani coinvolti hanno avuto l’occasione di sperimentare nuove tecniche, così da ampliare le loro possibilità espressive".

Ricorrente l'associazione ai principi dell’Art Brut, o Arte Grezza, termine coniato dall’artista Jean Dubuffet, una delle correnti più note dell’arte figurativa novecentesca. Caratteristica principale di questa corrente erano non tanto i concetti o la forma utilizzati quanto gli artisti stessi, persone in condizione di disagio o malattia mentale che grazie al veicolo dell’arte riuscivano ad esprimere la propria condizione e visione del mondo. È proprio quello che queste ragazze e questi ragazzi propongono alla mostra, una visione, un modo di essere parallelo ai canoni mentali più convenzionali. È possibile restare informati sul programma e le attività dell’associazione NoGap seguendola sui suoi canali, ai seguenti indirizzi:

www.no-gap.org 
info@no-gap.org 
351.3867288
Facebook: NoGap.org
Instagram: @nogap_associazione