La Soprintendenza riprende i lavori al sito di Grotta Porcina
L’importante area archeologica di Grotta Porcina, a Vetralla, oggetto di scavi fin dagli anni venti del secolo scorso, consiste in un articolato “sistema funerario rupestre”, cronologicamente collocabile tra la fine dell’età orientalizzante e l’epoca arcaica. Al principesco e monumentale tumulo di circa 28 metri di diametro e 3,5 di altezza, che domina la vasta necropoli, fa da pendant un’area sacra quadrangolare caratterizzata dalla presenza su tre lati di tre gradoni che, molto probabilmente, permettevano di assistere ai riti che li si svolgevano; al centro dell’area sacra è un altare circolare decorato con un fregio a bassorilievo con animali di gusto orientalizzante.
La Soprintendenza con un primo finanziamento (Programmazione triennale LL.PP. 2022-2024) ha avviato un programma di lavori finalizzati alla valorizzazione e fruizione del sito, lavori che verranno portati a completamento grazie ai fondi del PNRR. Il progetto, curato dai funzionari della Soprintendenza: l’architetto Giuseppe Borzillo e l’archeologa Beatrice Casocavallo, in questa prima fase si è incentrato sullo studio e l’analisi del quadro diagnostico del sito.
Queste azioni preliminari sono fondamentali per delineare gli elementi di criticità che caratterizzano lo stato dei luoghi così da attivare le operazioni fondamentali per la conservazione e tutela del sito. Considerevoli sono state le operazioni di pulizia della vasta area con la rimozione della vegetazione infestante, attività svolte dalla società Lepsa srl. coordinate e seguite costantemente da personale tecnico interno ed esterno della Soprintendenza.
Grazie a questa pulizia si sono potute effettuare tutte le operazioni di rilievo dell’area, lavoro condotto dalla Società Esplora srl (Spin-Off Accademico dell’Università di Trieste), in modo da mappare l’area con il posizionamento di tutte le evidenze archeologiche. Il lavoro permetterà la lettura non solo del dato archeologico ma anche di quello paesaggistico così da comprendere meglio le relazioni e l’integrazione tra questi due aspetti che era ancora più forte nel mondo antico.
Sarà possibile così tracciare un quadro di riferimento non soltanto storico-archeologico ma anche paesaggistico e definire i successivi interventi soprattutto in relazione alle potenzialità che questi potrebbero rivestire per innescare processi di valorizzazione del sito con i siti archeologici presenti nel comune di Vetralla, della vicina Blera e nella più distante città di Norchia.
L’obiettivo di fondo dell’intervento tende, in questa prima fase e prioritariamente, a migliorare le condizioni di conservazione delle strutture archeologiche, puntando anche a un nuovo e globale studio scientifico del contesto per poi concentrare i lavori verso una valorizzazione dell’area, con il fine di incrementare la fruibilità del sito. In tal senso intendiamo rivolgerci ad un numero maggiore di pubblici attraverso la promozione di attività culturali all’interno dell’area, come manifestazioni culturali, attività di didattica, ecc., con lo scopo di offrire esperienze diversificate così da far conoscere sempre di più questo straordinario sito che va conosciuto e fruito ma anche rispettato e difeso.