cultura

C'è una sequenza de "Il senso della vertigine" nel nuovo film di Paolo Virzì

martedì 5 marzo 2024
di D.P.

È "Un altro Ferragosto" quello che, a 28 anni dal fortunato "Ferie d'Agosto", il regista livornese Paolo Virzì racconta con l'omonima pellicola in uscita in tutta Italia venerdì 7 marzo. I Molino e i Mazzalupi tornano a Ventotene per motivi diversi. Sandro (Silvio Orlando) è ormai morente e il figlio 26enne Alberto (Andrea Carpenzano), imprenditore digitale sposato con un fotomodello, decide di invitare gli amici del padre a trascorrere un'ultima estate tutti insieme.

Ma negli stessi giorni la cittadina ospita anche le nozze di Sabry Mazzalupi (Anna Ferraioli Ravel), diventata star del web, che portano in provincia di Latina non solo la famiglia, ma anche giornalisti, curiosi e arrampicatori sociali. Nel sequel – che tra gli interpreti arruola anche Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Laura Morante, Vinicio Marchioni e Rocco Papaleo – c'è anche un scena de "Il senso della vertigine" del regista montefiasconese Paolo Bologna.

Dedicata al giallista Charles Williams e in concorso al MystFest di Cattolica, al Festival del Cinema Italiano di Annecy e al Festival del Cinema di Roma, la pellicola noir segnò l’esordio come produttrice di Donatella Palermo, poi candidata agli Oscar con "Fuocoammare", al David di Donatello, al Nastro d'Argento e al Globo d'Oro con "Meraviglioso Boccaccio" e vincitrice di due Orsi d'Oro al Festival di Berlino con "Cesare non deve morire" e "Fuocoammare".

"La parte selezionata del film girato nell'estate del 1988 tra Viterbo e il Lago di Bolsena e uscito nel 1991 – spiega il regista – si svolge al molo del guardiabarche Giuseppe Estampi, detto Peppe, che compare come attore per poche battute, insieme a un protagonista del film, l’attore Silvio Vannucci. Nell’ultima inquadratura al tramonto, si vede l’Isola Martana. La scena utilizzata nel film di Virzì sarà proiettata su uno schermo attrezzato su una piazza di Ventotene.


A fine proiezione seguirà un incontro con il regista del film, che ovviamente non sarò io, ma ho chiesto un interprete di bella presenza! Al tempo in cui chiese l’autorizzazione, Virzì assicurò di far interpretare la parte ad un caro amico, bravissimo disegnatore di fumetti. Sono molto felice perché nella scena compare Peppe, persona rimasta nel cuore di tutti, come la bellissima moglie Derna, entrambi molto legati ai miei genitori.

Fu anche l’ultima pescatrice del lago a pretendere una barca di legno realizzata da Luigi Papini, maestro d’ascia di Bolsena recentemente scomparso. 'Le attuali barche di resina non reggono il lago, che quando è cattivo, le sue onde fanno paura' mi disse. Il pastore tedesco che compare all’inizio della scena, mentre si immerge nelle acque del lago per raccogliere un sasso lanciato, e riportarlo a riva, non è il cane protagonista del film, ma quello della Famiglia Estampi".



Sullo schermo anche due altri attori di Montefiascone, Alessio Paolini e Cinzia Mocini. "Di sequenze di film che compaiono all’interno di altri film la storia del cinema ne elenca diversi. Mi viene in mente per primo il capolavoro del cinema horror italiano, l’insuperato 'La maschera del demonio', dal genio di Mario Bava. Nel film a episodi di Camillo Mastrocinque, 'I motorizzati', l’appassionato di film d’orrore Achille Pestani (Ugo Tognazzi) rimane terrorizzato.

Il più emblematico, 'Il proiezionista' con Buster Keaton, che si addormenta nella cabina di proiezione e sogna di salire verso il palco dello schermo ed entrare in vivo nel film, interagendo con i personaggi, così come farà Woody Allen. E poi 'Questa è la mia vita' di Jean-Luc Godard – rivisto con piacere nell’ambito del Cineclub che portiamo avanti da nove anni – dove la prostituta entra nella sala e piange di fronte al muto 'La passione di Giovanna d'Arco' del 1928.

In 'Sabotatori' di Hitchcock che trasversalmente ha ispirato anche il mio primo 'Fuori dal giorno', uno dei nazisti tedeschi inseguiti, entra in un cinema e lo si vede camminare sul palco insieme alla scene del film proiettato in sala. A mio avviso quel film, l'unico tratto da un soggetto del regista, tra le tante idee geniali, ha nella realizzazione dei titoli di testa, una vera anticipazione dell'estetica dei titoli di film, di almeno 25-30 anni".