cultura

Frate Alessandro è San Francesco ne "La Stella di Greccio", il primo film che racconta la storia del presepe

giovedì 21 dicembre 2023
di D.P.

Ottocento anni dopo aver ospitato il primo presepio della storia, Greccio ha accolto anche il primo film che ne racconta nascita e storia. Non poteva che avere luogo nel Santuario Francescano del Presepio, a due chilometri dal paese, su una rupe sovrastata da un fitto bosco di lecci secolari, a dominio della verde conca reatina, la prima proiezione ufficiale de "La Stella di Greccio", film diretto da Arnaldo Casali, prodotto da ConfraTerni ed Istess Cinema ed interpretato da un vero frate francescano, Alessandro Brustenghi, celebre tenore qui al suo debutto come attore.

Dopo l'applaudita anteprima al "Terni Film Festival", dove la pellicola che narra dell'istituzione del presepio nel 1223 per iniziativa del poverello d’Assisi è stata accolta con entusiasmo da pubblico e critica un mese fa, ora "La Stella di Greccio" è pronta a brillare in tutto il mondo. Giovedì 21 dicembre alle 17.30 lo farà al Museo Diocesano di Terni nel contesto della manifestazione "TerninPresepe", venerdì 22 dicembre al Carcere di Terni e venerdì 29 dicembre alle 21 al Cinema Monicelli di Narni. A gennaio il film inizierà il suo percorso nei festival internazionali.

Girato tra Terni, Narni, Rivodutri e il Lago di Piediluco, racconta la notte di Natale del 1223, quando Francesco volle celebrare la messa solenne in una grotta, con una mangiatoia collocata di fronte all’altare, tra un bue e un asinello, ma anche gli eventi che hanno preceduto quella celebrazione, come la traversata del lago e un pranzo nell’eremo in cui il santo diede prova di essere davvero un "giullare di Dio". Ecco allora il buffo dialogo con il pesce, ma anche le imitazioni del mendicante e del fratacchione offerte ai compagni.

E ancora le performance canore in cui si accompagna con una viella giocattolo. Ad intonarle proprio Alessandro Brustenghi, la "voce di Assisi", diplomato in canto lirico al Conservatorio di Perugia. Nato a Castiglione della Valle, Marsciano, nel 1978, ed entrato nell'Ordine dei Frati Minori nel 1999, oltre ad essere il primo religioso ad aver firmato un contratto di esclusiva con una major come la Decca, è anche il primo umbro ad interpretare sul grande schermo Francesco d’Assisi. Ad affiancarlo un cast composto, tra gli altri, da un altro vero frate.

Ovvero il cappuccino Angelo Gatto, che è anche produttore del film, poi e Giordano Agrusta, visto in "Palazzina Laf" di Michele Riondino, l’assisano Mauro Cardinali apparso in "Indiana Jones e il quadrante del destino". A vestire i panni di Chiara è Luisa Borini, interprete di "Molto dolore per nulla", mentre Fabio Bussotti, ora in tour con "Cabaret" e sul set con Andrea Segre, torna ad interpretare Frate Leone a 35 anni dal Nastro d’Argento vinto con "Francesco" di Liliana Cavani. In un esilarante cameo anche il comico Francesco Salvi, attualmente in radio con "Comete come te".

Per la prima sullo schermo uno dei personaggi più importanti della storia francescana: Jacopa dei Settesoli, interpretata da Cecilia Di Giuli ("Un professore" di Alessandro D'Alatri, "Chiara" di Susanna Nicchiarelli e "I peggiori giorni" di Leo & Bruno). Le musiche del film sono state composte da Paolo Paniconi, autore di molte sigle Rai come quella della trasmissione "Ballarò", le canzoni originali sono, invece, di Marialuna Cipolla, candidata al David di Donatello per "Il ragazzo invisibile" di Gabriele Salvatores.

Le animazioni sono di Gabriella Compagnone, la più importante sand-artist italiana. Rigorosamente basato su fonti francescane – in particolare la biografia di Tommaso da Celano e le memorie di Leone, Rufino e Angelo – il film propone la figura di Francesco in una chiave totalmente nuova, scegliendo il registro della commedia per recuperare l’umorismo del santo che emerge fortemente dai ricordi dei compagni, ma è rimasto "nascosto" fino ad oggi. Pur essendo uno dei più celebri episodi della sua vita, la nascita del presepio non era mai stata raccontata sul grande schermo.

Quello che ConfraTerni e Istess Cinema hanno voluto fare in occasione dell'800esimo anniversario, quindi, è stato essenzialmente colmare "un ingombrante vuoto artistico". "Il nostro film – spiega il regista, Arnaldo Casali che, oltre ad essere scrittore, storico e giornalista, è anche direttore dell’Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali di Terni e del Terni Film Festival – non si ispira a nessuna opera precedente in particolare su San Francesco, ma è fortemente debitore verso Liliana Cavani, alla quale è dedicato. Il suo secondo 'Francesco' del 1989 ha cambiato la vita a tre di noi.

Ha segnato la carriera e la vita personale di Fabio Bussotti, la vocazione di Frate Alessandro e, per me, l’inizio dell’interesse nei confronti di Francesco, al quale ho dedicato anche la mia tesi di laurea, non a caso sull’umorismo. La folle idea di fare un film è venuta proprio seguendo l’esempio di Liliana Cavani che ha raccontato spesso di come nel 1966 le fosse stato chiesto di fare uno spettacolo televisivo sul Cantico delle Creature. A lei la cosa non interessava. Con il budget stanziato, disse, ci faccio un film a basso costo.

Venne fuori il primo film prodotto dalla Rai e uno dei più grandi capolavori della cinematografia francescana. Così anche noi abbiamo fatto lo stesso ragionamento". Anche "La Stella di Greccio" nasce, infatti, con il budget di uno spettacolo teatrale che doveva andare in scena per celebrare gli 800 anni del presepio. Spettacolo divenuto un corto e, infine, un vero e proprio film a bassissimo costo, al quale hanno collaborato sia i Frati Minori che i Cappuccini, oltre alla Diocesi di Terni-Narni-Amelia, i figuranti del Calendimaggio di Assisi e i popolani dell'Associazione "Nicoletta De Angelis" Città di Orvieto.

Per ulteriori informazioni:
www.istess.it