"Fili in Trama", edizione vincente per qualità e presenze
Un altro tassello importante nel processo di crescita della Mostra Internazionale del Merletto e del Ricamo, dopo il difficile periodo del Covid, soprattutto nell’ottica della consacrazione che, pur nel lusinghiero ruolo acquisito negli anni, potrà arrivare nei prossimi mesi. E’ quello fissato dall’undicesima edizione di "Fili in Trama", che nello scorso weekend ha trasformato ancora una volta Panicale nella capitale delle nobili arti della filatura e della tessitura.
Un viatico fondamentale per creare i presupposti decisivi in vista di due traguardi fissati per il 2024: il riconoscimento del merletto italiano a patrimonio dell’Unesco con in prima fila quelle tecniche umbre che proprio l’evento panicalese riesce a promuovere con più forza, ovvero il Merletto di Orvieto, il Merletto d’Irlanda di Isola Maggiore e il Filet a Modano di San Feliciano che con l'Ars Panicalensis rappresentano il vanto del territorio lacustre e limitrofo; e l’inserimento della kermesse nel calendario ufficiale delle Fiere nazionali che si può ottenere dopo dieci edizioni di attività.
“E’ stata un’edizione ponte che ha apportato tantissimo in termini di qualità sia per l’evento specifico che all’intero movimento del merletto e del ricamo, consentendoci di legittimare quanto fatto finora e al contempo di guardare al futuro con rinnovato entusiasmo e qualche certezza in più”, spiega soddisfatta Francesca Caproni, direttrice del Gal Trasimeno-Orvietano che organizza e supporta da sempre la manifestazione insieme all’associazione panicalese “La Trama di Anita”. “L’esserci poi concentrati sul legame tra le arti intorno alla figura del Perugino – prosegue Caproni - ha rappresentato il valore aggiunto consentendo di agganciare anche quelle porzioni di pubblico non costituite da addetti ai lavori”.
Ed è per questo che, nonostante l’incertezza del tempo, la stima quotidiana, nei tre giorni di festival, si attesta sui duemila visitatori quotidiani, hotel del comprensorio sold-out e attività ristorative costrette agli straordinari: numeri tutt’altro che piccoli se si considera la specificità dell’evento e la concomitanza in Umbria con molte altre manifestazioni.
"Numeri, ma anche entusiasmo, che fanno soltanto bene alla tradizione del merletto e del ricamo e per questo ci tengo a condividere il successo con tutti i 60 espositori e le maestre merlettaie che sono arrivati da ogni angolo d’Italia a rappresentare le rispettive scuole. Presenze qualificate, unanimemente riconosciute a livello nazionale ed internazionale, che hanno dato lustro a tutto ciò che già a livello di produzioni ha fatto risplendere il borgo”, fa eco Anna Lisa Piccioni che ha coordinato i numerosi eventi presenti nel programma.
Un borgo che aperto le porte a visitatori provenienti soprattutto da Trentino, Veneto, Piemonte, Marche e Lazio e a tantissimi stranieri, soprattutto americani e del Nord Europa, che ogni anno tornano a Panicale per l’occasione e magari ogni volta coinvolgono altri connazionali. “Una sorta di grande famiglia del ricamo e non solo – conclude il presidente del Gal Trasimeno-Orvietano, Gionni Moscetti - che esalta il senso di accoglienza proprio dell’organizzazione e più in generale di questa terra".
Apprezzamenti in tal senso sono arrivati anche dalla visita compiuta domenica pomeriggio dal presidente di Anci Umbria e sindaco di Deruta, Michele Toniaccini, che non ha mancato di evidenziare anche il sempre più proficuo abbinamento tra i ricami e la ceramica in una sorta di percorso di consolidamento della produzione artistica umbra. Adesso, però, è già tempo di voltare pagina e tra gli obiettivi su cui si punterà per la dodicesima edizione c’è quello di riaprire le porte alle scuole di ricamo provenienti dall’estero, riallacciando contatti utili ad un ulteriore salto di qualità.