Settant'anni del Centro Studi Bonaventuriani tra passato, presente e futuro

Si è concluso con l’unanime apprezzamento dei relatori coinvolti e del pubblico il convegno che, per tre giorni, da venerdì 26 a domenica 28 maggio ha visto accademici e religiosi illustri discettare sull’opera e la figura di San Bonaventura da Bagnoregio, Dottore Serafico e Padre della Chiesa. Riuniti nell'Auditorium Taborra dal Centro Studi Bonaventuriani, studiosi e docenti universitari italiani e stranieri hanno analizzato la figura e il pensiero di Bonaventura, a settant’anni dalla costituzione del Centro a lui dedicato.
Per l’occasione sono stati anche ricordati coloro che, settanta anni fa, ebbero l’intuizione di creare un cenacolo con l’intento di preservare e mantenere vivo l’insegnamento del Santo bagnorese. Tra questi, il professor Bonaventura Tecchi, il professor Michelangelo Cagiano de Azevedo, monsignor Francesco Macchioni, l’ingegnere Francesco Petrangeli Papini, il canonico don Oscar Righi e la professoressa Michelina Tecchi.
Apprezzata anche la formula e l’organizzazione dell’evento. Tra i presenti, oltre al professor Mauro Letterio, presidente del Centro, il vescovo di Viterbo, Orazio Francesco Piazza, il sindaco, Luca Profili, e monsignor Fortunato Frezza. Con l’edizione del settantesimo dalla fondazione, la manifestazione è tornata, inoltre, alla dimensione internazionale di un tempo, grazie alla presenza di studiosi provenienti dalle università di Parigi e Helsinky.

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