"Il Reliquiario del Corporale di Orvieto, restauro e trasmissione al futuro"
Il Reliquiario del Corporale di Orvieto, straordinario capolavoro di oreficeria medievale, ritrova nuovo splendore. Le fasi e i momenti salienti delle delicate operazioni di restauro saranno ripercorsi e approfonditi nella conferenza-studio di giovedì 1° giugno, alle 9.30, al Museo Emilio Greco, con la partecipazione degli esperti e dei tecnici degli istituti che hanno collaborato: il gruppo di lavoro dell’Istituto Centrale per il Restauro, che ha curato il progetto unitamente a quello per la vetrina, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, responsabile dell’alta sorveglianza e i Musei Vaticani, che hanno prestato consulenza scientifica.
Ad introdurre la giornata sarà Andrea Taddei, presidente dell’Opera del Duomo di Orvieto. Seguiranno i saluti di monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, Giuseppe Lacava, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Alessandra Marino, direttore dell'Istituto Centrale per il Restauro e Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani.
Un video-documentario, realizzato su progetto visivo e fotografia di Massimo Achilli, testi di Alessandra Cannistrà, con voce narrante di Daniele Barcaroli e musiche di Stefano Profeta, farà immergere nella storia e nella bellezza del Reliquiario fino alle immagini straordinarie del dopo-restauro.
A seguire interverranno Stefania Furelli, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Elisabeth Huber ed Elisabetta Giani dell’Istituto Centrale per il Restauro e Gerardo De Canio, consulente dell’Opera del Duomo. Sarà poi la restauratrice, Mari Yanagishita, ad illustrare in dettaglio l’intervento compiuto. Ed infine gli studiosi Elisabetta Cioni e Giampaolo Ermini collocheranno questo "oggetto unico al mondo" nel contesto storico-artistico per comprenderne la complessità dietro alla straordinaria bellezza.
Il Reliquiario del Corporale, realizzato da Ugolino di Vieri nel 1338, costituisce non soltanto una delle più straordinarie opere dell’oreficeria medievale, ma anche il più "imponente esempio di manufatto in smalto traslucido" esistente, come ricordava Giuseppe Basile in occasione della restituzione dopo il complesso intervento conservativo condotto da parte dell’allora Istituto Centrale per il Restauro negli anni Ottanta del secolo passato.
La struttura portante dell’opera è in argento dorato, come pure le parti decorative lavorate a tutto tondo. Ad essa sono unite, mediante piccoli chiodi, placche di diverse forme e dimensioni, lavorate a bulino e cesello e poi smaltate con paste vitree traslucide.
Conservato nella Cappella del Corporale in Duomo all’interno della vetrina fatta realizzare da ICR e Soprintendenza dell’Umbria a fine restauro, il Reliquiario è stato trasferito nel 2014 nel Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto, nella Sala della Libreria Albèri, in occasione del Giubileo Eucaristico.
Il suo valore culturale è superato solo dalla valenza storica e iconica: creato per conservare ed esporre al mondo la reliquia del sangue di Cristo, contiene il racconto figurativo più antico della storia del miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena nel 1263, fonte originaria per i maestri che da secoli ne hanno narrato la storia, dall’orvietano Ugolino di Prete Ilario negli affreschi della Cappella del Corporale fino a Raffaello nella stanza di Eliodoro in Vaticano.
"Il restauro del Reliquiario del Corporale – afferma il presidente, Andrea Taddei – rappresenta uno dei più importanti obiettivi raggiunti dall’Opera del Duomo in questi ultimi anni, all’esito di un impegnativo percorso di studio, monitoraggio, documentazione e diagnostica, a cui si è aggiunta la successiva realizzazione della nuova vetrina che ora protegge il prezioso manufatto".