cultura

"Signorelli preludio 'della maniera moderna'. L'opere di Luca furono da Michelangnolo sempre sommamente lodate"

sabato 20 maggio 2023
di Gaia Montesanti

Nel pomeriggio di venerdì 19 maggio la città di Orvieto ha accolto Antonio Natali, storico dell’arte, già direttore della Galleria degli Uffizi e ora membro del Consiglio di Amministrazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze. In occasione dei 500 anni dalla morte di Luca Signorelli, il professore ha tenuto, come annunciato presso il Museo Emilio Greco dell'Opera del Duomo di Orvieto, una conferenza intitolata "Signorelli preludio della maniera moderna".

Titolo accompagnato da una citazione di Giorgio Vasari: "l'opere di Luca furono da Michelangelo sempre sommamente lodate". Il relatore si è soffermato in modo particolare sul rapporto tra Vasari e Signorelli, che si erano conosciuti personalmente. Nel modo in cui il famoso biografo descrive l'artista infatti si può intuire, oltre ad una naturalissima ammirazione, un certo affetto, che lo porta addirittura a dire che la sua memoria gli resterà per sempre nell'animo.

L'altissima considerazione che ha di lui si comprende subito dalle sue Vite, in cui è indicato come punto cardine per l'avviamento "all'ultima perfezione dell'arte", la maniera moderna. Oltre ciò Vasari afferma che Michelangelo deve aver preso spunto dall'operato di Signorelli, in particolare quello nella Cappella di San Brizio del Duomo di Orvieto, per la realizzazione del suo più grandioso capolavoro: la Cappella Sistina. A riguardo sono sorte le opinioni più varie, e non mancano le critiche, che nascono soprattutto per l'utilizzo da parte di Vasari del termine "imitare".

Il professor Natali spiega che la produzione artistica di Signorelli è satura di simboli e collegamenti, che siano tra le sue stesse opere, con quelle di Michelangelo o altri artisti come Andrea del Sarto (sono loro che lo riprendono), o cenni alle Sacre Scritture. Negli anni in cui le tesi di Lutero minacciavano la credibilità della Chiesa cattolica, l'arte era un mezzo per riaffermare il valore indiscutibilmente sacro dell'Eucaristia.

In questo contesto ancora, la presenza dei nudi, citazione dal Vangelo di Paolo, è un invito per l'umanità a spogliarsi dai vecchi mali e a diventare uomini e donne nuovi tramite Gesù Cristo.
"Queste opere" afferma il relatore "non sono state fatte per decorare gli altari", e noi quindi dobbiamo sforzarci di coglierne il significato, l'essenza, perché guardare solo alla forma sarebbe "dimezzarne il valore poetico".

A conclusione dall'evento è intervenuto il vescovo, monsignor Gualtiero Sigismondi che ha ringraziato sentitamente il professor Antonio Natali per la sua splendida spiegazione.
 
 

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