cultura

Carte, tarocchi e oracoli letterari da consultare alla Biblioteca "Luigi Fumi"

venerdì 16 dicembre 2022
di D.P.

Cinque riproduzioni in tiratura limitata di preziosi documenti storici – nello specifico "Le tre meraviglie dell’illustrissima città di Orvieto" di Antonio Carrarino (1616), la mappa del centro storico del Sanvitani (1662), l'incisione su rame "Orvieto nella Toscana" (1638-1642), "Urbsvetus" (1662) e "Orvieto in Hetruria" (1678) – componevano il folder, presentato lo scorso anno, in occasione dei 90 anni della Biblioteca Comunale "Luigi Fumi" di Orvieto. L'elegante cartellina, stampata in sole cento copie, conteneva le riproduzioni in formato 29,7 x 42 centimetri di alcuni tra i più importanti documenti conservati nella Sezione Storica, a disposizione dei cittadini a fronte di un contributo simbolico di 10 euro per contribuire a restaurarne altri.

La formula è stata replicata anche quest'anno consentendo così di arricchire il folder "Un secolo di Fumi", in vista del centenario che si celebrerà nel 2031. Dopo le immagini della Rupe, il Duomo e il Pozzo di San Patrizio, stavolta ad essere riprodotte sono tre carte da gioco dipinte a mano. Arriva dall'Italia Centrale l'Asso di Denari con l'iscrizione "Carolus Dei Gratia Hispaniar Rex" del XVIII secolo. Stesso periodo storico per l'Eremita alto-laziale che, sul dorso, reca la scritta "In Farnese" e per l'Acqua proveniente da Bologna con su scritto "Alla Colomba". Si aggiungono, poi, due immagini delle sculture dell'architetto Flavio Leoni, la Regina di Spade (2001-2006), scolpita in legno di tiglio, e il Mondo con il Matto e la Morte (1995), intagliata nel legno di Bahia.

Non solo antiche mappe, ma anche carte e tarocchi hanno ispirato il programma "Un secolo di Fumi (meno 9). La Biblioteca dei Destini Incrociati" con annesse esposizioni tematiche, seminari, laboratori di lettura, giochi da tavolo e progetti apprezzabili ancora fino alla fine dell'anno. Dopo l'esaltante esperienza della partita a scacchi viventi, sul finire dell'estate, la nuova stagione ha confermato la volontà di aprirsi sempre più alla città come bene pubblico da vivere. E per farlo ha disseminato di simboli e arcane scritture le sue sale invitando i fruitori a viaggiare tra passato, presente e futuro, alla ricerca del proprio oracolo letterario. Un espediente narrativo e fonte di creazione letteraria attraverso i secoli, ispirato dai tarocchi del Fondo Domenico Tordi.

Nati come carte da gioco nel XV secolo ed associati alla cabala e ad altre tradizioni mistiche ed esoteriche solo nel 1700, convogliando molteplici elementi e archetipi e generando una fascinazione che non si è mai spenta, i tarocchi, esposti per la prima volta nella Sezione Storica, hanno suggerito suggestioni non solo a Salvador Dalì, Alejandro Jodorowsky, Carl Gustav Jung e Italo Calvino ma anche ai sei ragazzi del Servizio Civile Nazionale, in forze alla Biblioteca Fumi insieme a un bibliotecario, due aiuti bibliotecari e due tecnici, che hanno inventato un originalissimo mazzo dei 22 Arcani Maggiori: il Matto, il Mago, la Papessa, l'Imperatrice, l'Imperatore, il Papa, gli Amanti, il Carro, la Giustizia, l'Eremita, la Ruota, la Forza, l'Appeso, la Morte, la Temperanza, il Diavolo, la Torre, la Stella, la Luna, il Sole, il Giudizio, il Mondo.

Le figure sono state disegnate con l'aiuto di un'intelligenza artificiale alla quale sono stati forniti come input gli elementi costitutivi essenziali di ciascun arcano. Ad ogni figura sono stati associati versi poetici e brani in prosa, con l'idea che, un po' come elementi chimici di una tavola periodica, che diversamente mescolati gli uni con gli altri danno origine all'universo circostante, i 22 Arcani Maggiori diversamente accostati fra loro possano, come la letteratura, raccontare qualcosa in chi li pesca. Tutte da scoprire anche le carte da tarocco bolognesi e le trevisane della seconda metà del XIX secolo e le minchiate fiorentine del XVII secolo e della metà del XIX secolo.

Tutto ciò dà conto di una ritrovata vivacità e fisionomia, anche in termini di programmazione, per la Biblioteca Fumi, aperta tra mattina e pomeriggio per trenta ora a settimana. Trenta, in media, anche gli utenti che ogni giorno usufruiscono, a vario titolo, dei servizi offerti. Oltre 600, gli ingressi mensili, ad esclusione degli eventi. In prevalenza si tratta di studenti che la frequentano per studiare e per fruire il prestito di libri – ad oggi quelli per adulti catalogati sono 80.500, quelli per ragazzi 13.200 tuttavia il patrimonio complessivo supera i 100.000 volumi – e dvd. I libri catalogati informaticamente sono tutti visibili su https://opac.umbriacultura.it/SebinaOpac/.do. Per i ragazzi ulteriore risorsa è https://big.umbriacultura.it/SebinaOpac/.do.

Insieme ai più giovani, amanti della Sezione Gaming, partecipano anche i genitori ai laboratori di lettura che si tengono quotidianamente. Particolarmente richiesto è il prestito interbibliotecario e del document delivery. Ad oggi sono un migliaio le richieste effettuate dagli utenti della Biblioteca Fumi e un centinaio quelle provenienti dalle biblioteche del Polo Regionale e da quelle nazionali. Quanto alla Sala Eufonica è prenotata da gruppi per circa due volte a settimana. Dati, quelli a cui è possibile risalire attraverso il registro delle firme poste all'ingresso e dal portale Sebina che gestisce la consegna e prestiti dei documenti, che confermano come le biblioteche, oltre ad essere granai della cultura, siano cuore del welfare sociale, educativo e culturale in grado di fare scuola.

E salire sul podio nazionale per la promozione della lettura e dei libri. Il Comune di Orvieto, capofila del progetto in rete insieme a quelli di Allerona, Fabro, Ficulle, Castel Giorgio e Castel Viscardo, si è appena aggiudicato il terzo posto tra le città da 15.000 a 50.000 abitanti per il progetto "Libro, cura per l’anima" che ha vinto il bando "Città che legge 2021" per la realizzazione di attività integrate per la promozione del libro e della lettura" del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura. In particolare, la proposta progettuale di Orvieto ha ricevuto l’importo massimo ottenibile, ovvero 30.000 euro. Per il nuovo anno, intanto, si punta ad uscire dalle stanze piene di libri per incontrare la comunità che, come la Biblioteca, è sempre nuova.

Orvieto si aggiudica il terzo posto per il bando "Città che legge 2021" con il progetto "Libro, cura per l'anima"

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