25 novembre, Giovanna Botteri ad Orvieto: "Possiamo essere giusti e possiamo stare assieme"

"Parlare di questo libro, mai come oggi, è importate". È Giovanna Botteri, la giornalista e la donna, che si rivolge all'attento pubblico presente nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto in una giornata simbolo, il 25 novembre, quella internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Occasione, l'annunciata presentazione del libro "L'età dell’entusiasmo. La mia vita con Tiziano" di Angela Terzani Staude che ha inaugurato la 26esima edizione della rassegna "Il Libro Parlante" promossa dall'Associazione Culturale "Cantiere Orvieto".
Libro che "racconta di un uomo e di una donna che di sono rispettati e amati tutta la vita. Racconta di due persone, Tiziano e Angela, che hanno costruito un percorso insieme, che hanno attraversato le epoche, le guerre, i continenti e i mondi. Hanno attraversato rivoluzioni e difficoltà. E’ questo che noi vogliamo: un mondo dove gli uomini e le donne si possano amare e rispettare, possono costruire insieme. E questo è possibile. Questa storia dimostra che è possibile".
Un inizio inarrestabile, quasi televisivo, che è arrivato veloce ed in modo efficace ai presenti in sala (in prima fila anche la scrittrice Susanna Tamaro e, nel pubblico, Folco Terzani, figlio di Tiziano ed Angela, già ospite a "ONE. Orvieto Notti d'Estate") e che ha soddisfatto le alte aspettative.
"Vogliamo costruire un mondo nuovo e giusto, sulla scia di Tiziano e Angela. E’ un grande onore ed emozione parlare di questo libro - ha proseguito con il microfono in mano, rivolgendosi all’autrice, seduta a fianco a lei, e a Riccardo Campino di Cantiere Orvieto che, facendo trasparire un po’ di emozione, la stava ascoltando - e, questo libro, è una sorta di miniera dove ognuno può scavare e trovar quello che gli serve. Trovare quello che gli serve per capire e lottare contro questo mondo per costruirne uno migliore e portare alla luce il fondo. Perché la luce c’è. Questo libro rappresenta un grandissimo messaggio di speranza: è possibile sognare e realizzare i propri sogni".
Ma per realizzare i propri sogni ci vuole coraggio: il racconto di Angela Terzani Staude, dalle stesse parole dell’autrice, inizia da giovane: da un incontro inaspettato in estate, dopo aver compiuto 18 anni, quando a casa di un’amica conosce Tiziano. Subito la certezza di voler stare dalla parte di quel ragazzo, di origini certamente non benestanti ma che grazie a borse di studio riuscirà a frequentare la Normale di Pisa, che già viaggiava. A colpirla lo sguardo, uno sguardo che guardava al mondo. Ad un mondo che - mosso dalla curiosità, dal desiderio di scoperta e dal bisogno di raccontare - già stava conoscendo e che lo avrebbe portato anche in territori pericolosi (con la Botteri si sono trovati in Pakistan e in Afghanistan) e intrecciato, poi, indissolubilmente con quello dell’Asia.
In questo 25 novembre, quale è il messaggio che vorrebbe che passasse?
"Possiamo essere giusti e possiamo stare assieme" ha affermato con sicurezza Giovanna Botteri, a margine dell’appena terminato incontro. "Deve essere dato un messaggio di forza, di rigore ma anche di amore e di speranza. Nessun muro, ma nemmeno questo senso oppressivo del mondo che non è fatto di tutti maschi violenti e stupratori. Non è così, questi sono nemici degli uomini e delle donne".
Quale è la strada da percorrere per un cambio culturale?
"Il fatto che se ne parli non vuole dire che ci sia più violenza sulle donne. Vuol dire che le donne cominciano a parlare e vuol dire che c’è attenzione. Le donne morivano uguale anche prima, ma passava. Adesso non passa più ed è il primo segnale. Vedere che questa cosa deve essere affrontata da tutti, da uomini e donne. Questa violenza, questa frustrazione, questa solitudine, questa paura ci imprigiona. Bisogna spaccare queste barriere".

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