Stefano Fresi veste i panni di un bifolco medievale ed emoziona San Casciano dei Bagni
"Storia di Oddi, il bifolco", una storia che nasce in un casolare toscano e per pura casualità. Il ritrovamento di due monete (una senese e una fiorentina) e un coltello di un periodo lontano, quello medievale, "quando c'erano guerre ed epidemie".
Chi sceglie di vivere in luoghi antichi, luoghi già abitati nel passato (da antenati, ma anche da persone mai viste e sentite) si può trovare a fantasticare su di essi, a dar loro un volto e una storia, magari partendo da un semplice nome o da un dettaglio.
Quando questo modo di interrogarsi e confrontarsi con il passato trova una viva mente e una penna esperta come quella del regista, sceneggiatore e scrittore Giacomo Battiato - tra l'altro accolto affettuosamente sabato 20 agosto 2022 ad uno degli incontri de La Terrazza di San Casciano Bagni come concittadino - e un'interpretazione come quella dell'attesissimo Stefano Fresi - noto ai più nel grande e piccolo schermo per film come "Smetto quando voglio", ma anche per rappresentazioni teatrali come "Guerra e pace" - si trasforma in un coinvolgente flusso di emozioni.
Inseguendo parole e sentimenti del semplice (ma non troppo) Oddi "bei capelli", si sono dipanati agli occhi della mente del nutrito pubblico una sequenza di fotogrammi che, dalla finzione della storia personale, hanno permesso di riscoprire un contesto socio - economico e culturale reale (per molti, la maggioranza, davvero povero) e la rivalità bellica tra Siena e Firenze. Conflitti che non nascevano di certo per volontà del popolo, ma che poi dalla povera gente venivano combattuti alba dopo alba e, in tantissimi casi, pagati con la stessa vita.
Nella mischia, tra sangue e fango, c'erano persone come Oddi, con la propria memoria, sentimenti, sogni, paure e fantasmi interiori.
Un animo che, complice la lingua volgare (quella parlata dal popolo), ha trovato forma nella sua complessità. A compimento della sua storia e del suo percorso interiore la decisione di voler custodire nel muro maestro della sua abitazione dalle possenti fondamenti - che in famiglia avevano il calore del rispetto - le due monete delle terre a lui confinanti (Siena e Firenze). Un augurio di pace per sé, per la sua famiglia e per la sua terra. Con esse un coltello, quel coltello da lui realizzato con il fuoco dell'odio negli occhi che lo ha accompagnato per tutta la vita, a memoria del passato. Un passato che, nella serenità e nell'amore della propria famiglia, poteva finalmente essere sepolto per sempre.