cultura

"Macchina da scrivere: il fascino di uno strumento leggendario" va in mostra

giovedì 25 novembre 2021
di Davide Pompei

In un'era rapida e caotica come quella del digitale, rimandano a un tempo mitico in cui i martelletti battevano sul nastro per imprimere il carattere e comporre, poco a poco, la parola. Rare le correzioni, immortale il loro fascino. Quello delle macchine da scrivere che, per oltre un secolo, hanno rappresentato l'ingegno, la ricerca e il design, contribuendo alla trasformazione della società. In Italia, dove esistono almeno un paio di musei ad esse dedicati, si ha notizia di una macchina per scrivere funzionante già nei primi anni del XIX secolo e da allora alla modernità – passando per la storica Lettera 22 realizzata dalla società Olivetti negli anni '50 e impiegata anche da Indro Montanelli – di modelli meccanici, portatili, elettrici o elettronici ne sono stati prodotti un'infinità.

Conoscerli, utilizzarli ancora laddove possibile e, in ogni caso, prendersene cura è oggi mansione da appassionati collezionisti come Leonardo Tardani che sabato 27 e domenica 28 novembre al Castello di Alviano proporrà una mostra che si annuncia un vero e proprio tuffo nel passato. Titolo, "Le macchine dimenticate. Macchina da scrivere: il fascino di uno strumento leggendario". Complessivamente saranno circa 35 i pezzi appartenenti alla sua collezione privata che, per la prima volta, saranno esposti coprendo un arco temporale che va dal 1892 al 1950. Tutte da ammirare la MP1, la prima portatile prodotta da Olivetti, e la successiva M20, oltre alla già citata Lettera 22, oltre alla Valentine e la Lexico 80.

E ancora modelli molto particolari con sistema ad indice, presenti anche nei più grandi musei di design. Tra questi la Remington 7 a scrittura invisibile del 1892 ed altre particolarità tecniche che la rendono un gioiellino. Oltre ai pezzi che hanno fatto la storia di Olivetti, saranno esposte anche macchine da scrivere prodotte in Germania, Stati Uniti d'America e Inghilterra. Quando la tipografia era ancora di là da venire, o quasi, e la dattilografia una nuova professione, inizialmente riservata alle donne, tutta da scoprire. L'occasione per avvicinarsi a questi "dispositivi di largo utilizzo per la rapida redazione di documenti in formati standardizzati" arriva in concomitanza con l'edizione 2021 della manifestazione "Olio & Farro".

In programma, un percorso gastronomico, una mostra mercato al coperto, itinerari, visite e, sabato 27 novembre alle 16.30 nella Sala Consiliare, il convegno "Territorio e Olio: assaggia la forza del gusto. Un binomio inscindibile del nostro patrimonio. Valori che producono valore". Al centro, l'idea che il valore di un territorio costituisca la ricchezza di una comunità. "Saperlo coltivare non solo come terreno, ma come sapere e sapienza dell’arte agricola – suggeriscono gli organizzatori – significa restituire al mondo il gusto di un sapore antico, che però oggi non può prescindere dall’innovazione tecnologica". La stessa che, in circa un secolo di vita, ha portato da imponenti macchine da scrivere a minuscoli smartphone, con buona pace de "Il Vecchio e il Mare" battuto da Ernest Hemingway sui tasti di una Hermes Baby.

Per ulteriori informazioni:
alviano.eventi@gmail.com 

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