cultura

Vincenzo Salemme torna al Mancinelli. In prima nazionale "Napoletano? E famme 'na pizza"

martedì 16 novembre 2021
di Davide Pompei

Non è per scaramanzia, ma per affetto verso questo angolo di Umbria, al confine con la Toscana dove ha casa, se Vincenzo Salemme terrà di nuovo a battesimo al Teatro Mancinelli di Orvieto il suo nuovo spettacolo, "Napoletano? E famme 'na pizza". Dopo una settimana di prove, con foto sui social ed incursioni anche al Seven Restaurant Café di Monteleone d'Orvieto dove il popolare attore, commediografo, comico, regista, conduttore televisivo e sceneggiatore è ormai un habitué, il debutto in prima nazionale nella Stagione di Prosa avverrà sabato 20 novembre alle 21 e domenica 21 novembre alle 17.

Reduce dal film "Con tutto il cuore", da lui scritto, diretto ed interpretato, arrivato nelle sale cinematografiche un mese fa, lo spettacolo nasce dall'omonima "Guida ironica per sfuggire ai luoghi comuni partenopei" che l'artista ha pubblicato per Baldini + Castoldi alla fine di febbraio 2020. Come in un gioco di scatole cinesi, il titolo del libro fa riferimento ad una battuta di un'altra sua commedia teatrale, "E...fuori nevica", nella quale uno dei personaggi chiede al fratello di dimostrare la sua presunta napoletanità preparandogli, appunto, la più tradizionale delle Margherita con mozzarella di bufala.

"E sì, perché ogni buon napoletano – osserva l'attore, fortemente voluto dal direttore artistico, Pino Strabioli – deve saper fare le pizze, deve saper cantare, deve essere sempre allegro, amare il caffè bollente in tazza rovente. Ogni napoletano che si rispetti deve essere devoto a San Gennaro, tifare Napoli, amare il ragù di mammà e via così con gli stereotipi che rischiano di rendere la vita di un napoletano più simile ad una gabbia che ad un percorso libero e indipendente. Tutte le città vivono sulla propria pelle il peso degli stereotipi, ma Napoli più di ogni altra. 

E, molto spesso, sono i napoletani stessi a pretendere dai propri concittadini un'autenticità così ortodossa da rischiare l’integralismo culturale. Allora io, con questo spettacolo, provo a capire, in chiave ironica, se sono un napoletano autentico o un traditore dei sacri e inviolabili usi e costumi della nostra terra. Cominciando dalla confessione di un primo tradimento, una sorta di peccato originale che rischierebbe di intaccare la mia immagine di attore comico napoletano. Così, il più delle volte, mi definiscono quando mi presentano da qualche parte. Ed io, il più delle volte sto zitto.

Ebbene, confesso il mio peccato: io non sono nato a Napoli ma a Bacoli, in provincia di Napoli! Quindi questo che vuol dire? Che non sono napoletano doc? Significa che da anni usurpo un titolo culturale? Voglio cercare con voi la risposta a questa domanda: 'sono' napoletano o 'faccio' il napoletano? Aiutatemi!". Per farlo – e per aiutare, non solo a parole, il teatro cittadino e, in generale, il mondo del teatro – non resta che partecipare a questa prima nazionale che vede sul palco anche Vincenzo Borrino, Sergio D'Auria, Teresa Del Vecchio e Antonio Guerriero.

Dagli esordi come attore con un'intensissima vita teatrale, partita nel '78 con il Maestro Eduardo De Filippo, proseguita al cinema accanto a Nanni Moretti nel 1981 fino ad oggi, in 45 anni ha realizzato oltre 28 spettacoli e 45 film, 12 dei quali in veste di regista e sceneggiatore, che gli sono valsi l'assegnazione del Premio alla Carriera al BCT - Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento. L'arte, il garbo e l'ironia, i suoi elementi distintivi. In teatro, l'ultima commedia "Con tutto il cuore", interrotta dal Covid è stata vista da 150.000 spettatori con un incasso di 5 milioni di euro.

In televisione ha portato le sue commedie in diretta tv su Raidue come fossero uno show televisivo. Nell’estate dello scorso anno, con l’anteprima del tour di "Napoletano? E famme 'na pizza", seppure in formazione ridotta nel rispetto delle normative sanitarie, Salemme ha voluto dare una testimonianza concreta "a favore" dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo in crisi per l'emergenza Covid-19. Ora questa sua "confessione sincera ed esilarante sui cliché della napoletanità di cui siamo prigionieri" si lega all'emozione di tornare a recitare con una produzione al gran completo e in un teatro pieno.

Scene e costumi sono di Francesca Romana Scudiero, le musiche di Antonio Boccia. Lo spettacolo è prodotto da Valeria Esposito per "Chi è di scena! Srl". I biglietti sono disponibili online sul Circuito TicketItalia e al Botteghino del Teatro, al civico 122 di Corso Cavour. Quest'ultimo resterà aperto da martedì 16 a venerdì 19 novembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. E ancora, nei giorni dello spettacolo, in odore di soldout in prevendita, sabato 20 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20, e domenica 21 novembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. 

Per ulteriori informazioni:
333.2309061 (attivo nei giorni di apertura della Biglietteria)
teatromancinelli@comune.orvieto.tr.it 

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