11 Agosto 1264, da Orvieto, il Corpus Domini per il Mondo
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11 agosto 1264, da Orvieto è istituita e promulgata la solennità eucaristica del Corpus et Sanguis Domini, con Bolla Transiturus di Papa Urbano IV all’universo cristiano. Orvieto fu elevata da Urbano IV, tra il 1262 e il 1264, Sede Apostolica della Curia. Il pontefice non si insediò mai a Roma, per eludere Manfredi ed Orvieto divenne il centro geopolitico della Chiesa in un periodo storico complesso caratterizzato da diversi fattori concomitanti: il contrasto tra Chiesa e Impero; il confronto tra Chiesa di Roma e Chiesa d’Oriente; lo scontro tra Chiesa cattolica e movimenti ereticali; le sollecitazioni degli Ordini mendicanti all’interno della Chiesa stessa; il braccio di ferro tra le superpotenze mediterranee Genova e Venezia, legate rispettivamente all’Impero e al Papato e, a loro volta, alle sopraggiungenti nuove potenze d’oltremare, islamica e tartara.
Tutto questo crogiuolo di inneschi ed innesti inevitabilmente coinvolge la città di Orvieto, sede pro tempore del Soglio di Pietro. Ed infatti proprio con Urbano IV Orvieto si trasforma politicamente, socialmente ed urbanisticamente. Il biennio della presenza di Urbano IV ad Orvieto è una displuviale tra un ante e un post. Il papa fa edificare il palazo quatro, la residenza pontificia. S. Agostino e S. Domenico e si ristruttura S. Francesco: conventi fortezze, soprattutto quelli agostiniano e domenicano, sul ciglio rupestre che domina il piano costellato di accampamenti patarini, monito e guardia verso gli eretici.
Dopo il 1280 si costruirà il palazzo del Popolo e dal 1290 la basilica cattedrale, il Duomo. Con Urbano IV arrivano ambasciatori, mercanti, rappresentanze, da ogni dove. Lo Studium orvietano, fondato sin dal 1013, è al culmine con la presenza di Tommaso D’Aquino, al quale Urbano IV affida la redazione dell’officio del Corpus Domini; Bonaventura da Bagnoregio; Ugone di Provenza; Sigieri da Brabante, che nel 1282 sarà ucciso proprio ad Orvieto dove egli massimo esponente dell’Averroismo era venuto per essere riaccolto al cospetto di Papa Nicolò IV.
11 agosto. Urbano IV forse non sceglie a caso la data (che ovviamente non era questa del calendario riformato Gregoriano di tre secoli dopo), tra la celebrazione di Domenico di Guzman (8 agosto, ma era morto il 6, quarant’anni prima) fondatore dei Predicatori, colonna dell’Inquisizione; il Sole Invicto del culto di Ercole rivitalizzato nel ricordo del diacono Lorenzo (10 agosto), lui, Urbano IV, al secolo Jacques Pantaleon de Troyes, arcidiacono a Liegi quando il vescovo Roberto celebrò la Fete-Dieu per il SS. Sacramento sulle visioni di Santa Giuliana de Cornillons e della beata Eva sua erede (alla quale Urbano IV scriverà da Orvieto l’8 settembre poco prima di fuggire e morire per via); e la solennità della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo Patrona di Orvieto, il 15 agosto. Il SS. Sacramento è raffigurato nel Sole. Il sole nel petto di Urbano IV nell’affresco in S. Flaviano a Montefiascone. Il sole nel petto di San Tommaso. Il sole IHS di San Bernardino.
11 agosto. Il fuoco che viene dal Cielo. Quando tutto arde. Il momento culminante tra Sole e Terra all’afelio. Il 19 giugno, vicini al solstizio estivo, Urbano aveva celebrato la processione del SS. Sacramento in ricordo di quelle di Liegi. L’11 agosto istituisce il Corpus Domini. E lo affida alla Vergine Maria che sale al Cielo. Tutto questo è iniziato qui ad Orvieto, Città del Corpus Domini, geminata dal fuoco della Terra e proiettata verso il Cielo col suo Giglio d’Oro.
Foto di Erika Pauli, 1959
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