cultura

"Storie Dimenticate. Antifascismo, guerra e lotta partigiana nella provincia di Viterbo"

venerdì 16 aprile 2021
"Storie Dimenticate. Antifascismo, guerra e lotta partigiana nella provincia di Viterbo"

E’ stata realizzata un’importantissima stampa dal titolo "Storie Dimenticate. Antifascismo, guerra e lotta partigiana nella provincia di Viterbo” in due volumi, editi dalla rinomata casa editrice Sette Città di Viterbo. Gli autori Giorgio Fanti, membro dell’Istituto per la Storia del Risorgimento e autore di alcune raccolte di poesie (Alcedama, 1972; In punta di piedi, 1976; e alcuni saggi: Gli Statuti del Comune di Soriano, 1988; in collaborazione con la dott.ssa Catia Bonifazi L’Unità differita, Fatti e documenti del Risorgimento a Orte dal 1860 al 1870, 2001; Soriano tra rivolte, tumulti e rivoluzioni 1848-1870, 2018. E Lucrezia Fanti, studentessa universitaria, iscritta alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università della Tuscia.

Le storie alle quali si è dato voce sono formate da figure che normalmente non sono ricordate nei libri di storia, si tratta di donne e uomini anche oscuri, talora quasi completamente dimenticati, non necessariamente partigiani di varie fedi, che tuttavia fanno parte di quel popolo anonimo che, posto dalla storia di fronte al bivio dell’8 settembre, rifiutò il nazifascismo. Si tratta di un pezzo della storia politica e sociale che allarga lo sguardo generale sull’occupazione nazifascista, delle sue rappresaglie e anche, naturalmente, della resistenza viterbese, che è ancora lungi dall’essere compiuta. I volumi rappresentano un lungo, serio lavoro di ricerca. Sono una autentica miniera di fonti, notizie, informazioni su una fase storica (la Resistenza nel Viterbese dal settembre 1943 al giugno 1944) analizzata con insolita ampiezza, frutto di una ricerca che ha attinto, oltre che a fonti orali, a quelle di una vasta bibliografia ed a quelle di archivio tali da stimolare nuovi approfondimenti.

Nel vol. I: Il 25 luglio del 1943 rappresenta lo spartiacque tra fascismo e antifascismo. Per la prima volta gli italiani si sentono liberi di manifestare il proprio dissenso nei confronti di Mussolini e del fascismo. Anche nel viterbese si riscontra l’evolversi della maturazione democratica. Una provincia che nel suo insieme ha saputo dire no al fascismo di Salò e ha saputo opporsi all’occupante tedesco.  In questo volume la storia dell’antifascismo e della Resistenza, con le sue bande partigiane è ampiamente ricostruita. Per la prima volta viene portata alla luce la nefanda attività della GNR. Coscienti che quella che si è scelta è una strada accidentata che molti vorrebbero inquinare. Non si può fare finta però della debolezza della nostra elaborazione collettiva sui crimini commessi dai nazifascisti. Il mistero delle storie dimenticate finisce a margine di un passato sempre più lontano. Si tratta senz’altro di una delle pagine più crudeli del periodo dell’occupazione tedesca. I documenti raccolti segnalano molti casi rilevanti, finiti poi su un binario morto con il successivo insabbiamento, facendone una specie di tabù da esorcizzare.  

Nel vol. II racconteremo il lungo cammino dall’armistizio dell’8 settembre del ’43 alla liberazione del 16 giugno 1944. Così facendo, oltre a soddisfare  il forte bisogno di poter apprezzare un grande patrimonio di storia locale, siamo riusciti ad assolvere ad un dovere civico che era stato rinviato a chissà quale futura opportunità. Dalla ricerca abbiamo voluto estrarre principalmente gli episodi legati alla vita civile e ai risvolti nella provincia del conflitto in corso. Certamente le memorie raccolte – che pur contengono un vasto catalogo della varietà di situazioni, di casi, di vicende che si articolarono sull’intero territorio della provincia- non possono ambire ad esprimere con l’efficacia la grande epopea di sofferenza e di dolore.