Fidapa incontra Dacia Maraini in occasione dell'uscita del libro "La scuola ci salverà"
Dalla Fiesole del primo vagito al sole della Bagheria dell'infanzia. Dalla fame patita insieme alle sorelle in un campo di concentramento alla fama raggiunta come autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie e saggi, tradotti in oltre venti Paesi. La madre, Topazia, era una pittrice e apparteneva ad un'antica famiglia dell'aristocrazia siciliana. Il padre, Fosco, un etnologo toscano di origini ticinesi che vinse la borsa di studio che nel 1938 la portò a Tokyo. A Roma, per lei, Alberto Moravia, lasciò la moglie Elsa Morante.
Tra le scrittrici italiane più conosciute e tradotte, Dacia Maraini si è aggiudicata il Premio Campiello e il Premio Strega ed è stata tra le favorite per il Nobel alla Letteratura. I grandi temi sociali, la vita delle donne, i problemi dell'infanzia sono ancora oggi al centro delle sue opere. A tre anni da "Corpo Felice. Storie di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va" e a uno da "Trio. Storia di due amiche, un uomo e la peste di Messina", entrambi editi per Rizzoli, alla sua bibliografia aggiunge ora un nuovo tassello.
Da giovedì 8 aprile sarà, infatti, disponibile per Solferino il saggio "La scuola ci salverà", 224 pagine e una riflessione aperta "sul sistema scolastico, sulle scuole di eccellenza che abbiamo nel nostro Paese, più numerose di quello che pensiamo, nonostante le difficoltà e gli impedimenti, sul ruolo fondamentale degli insegnanti, sul rapporto tra questi e gli studenti, che stupiscono e spiazzano per quanto sono capaci di dire, di battersi e di contare per lo sviluppo del Paese".
E il coraggio di guardare oltre la crisi. Giunge l'invito a ridare all'istruzione – e all'istituzione che la rappresenta – le risorse e la centralità che merita, insieme al racconto di una scuola come dovrebbe e potrebbe essere, filtrato dagli occhi di scrittrice, intellettuale civilmente impegnata e di docente. Storie, idee, battaglie e ricordi di una vita intera, dalle lezioni al Liceo di Palermo all'insegnamento nel Carcere di Rebibbia. Un viaggio tra i banchi, anche attraverso la forza dell'immaginazione, da cui emerge un'urgenza.
Quella di un futuro migliore del presente. E della Dad. Proprio nel giorno in cui arriva sugli scaffali il libro che contiene racconti intensi – "L'Esame", "Il bambino vestito di scuro" e "Berah di Kibawa" – la Fidapa Bpw Italy – Sezione di Orvieto, in collaborazione con Demea Eventi Culturali, ha organizzato, in prima nazionale, un incontro online, gratuito e aperto a tutti, con l'autrice che sarà visibile in diretta a partire dalle 16 sulla Pagina Facebook Bpw Italy Orvieto e sul Canale YouTube Fidapa Orvieto.
All'iniziativa hanno aderito anche le sezioni Fidapa di Perugia, Spoleto, Terni, Todi, Alta Valle del Tevere e Viterbo. L'incontro si aprirà con i saluti della presidente nazionale, Maria Concetta Oliveri, della presidente del Distretto Centro, Sandra Boldrini, e della presidente della Sezione di Orvieto, Laura Cicognolo. L'introduzione sarà affidata ad Anna Maria Turchetti, vicepresidente del Distretto Centro, Paola Morelli, socia della Sezione di Orvieto, e Francesca Compagnucci, vicepresidente della Sezione di Orvieto. A tirare le fila, la presidente nazionale.
"Promuovere politiche di sostenibilità e di protezione sociale per favorire una crescita economica inclusiva per l'uguaglianza di genere" è, d'altronde, il tema che a livello nazionale l'associazione persegue e gli argomenti di rilievo affrontati da Dacia Maraini appaiono decisamente in coerenza con questa mission. Sulle politiche di protezione sociale, Fidapa ha dato vita ad una serie di iniziative. La scuola come mezzo contro tutte le forme di violenza è stato il tema di alcuni incontri svolti nell'ultimo anno che hanno coinvolto psicologi, pedagogisti, giuristi e Forze dell’Ordine.