cultura

"Clausi cum clave". La Città dei Papi rievoca il Conclave più lungo della storia

sabato 20 giugno 2020
di Davide Pompei
"Clausi cum clave". La Città dei Papi rievoca il Conclave più lungo della storia

L'evento storico che diede il nome di "Conclave" all'elezione dei pontefici risale al 1270, quando gli abitanti di Viterbo, allora sede papale, stanchi di anni di indecisioni dei cardinali, li chiusero a chiave nella sala grande del Palazzo Papale e ne scoperchiarono parte del tetto, in modo da metterli nelle condizioni di decidere al più presto chi eleggere come nuovo pontefice, che fu Papa Gregorio X. Tuttavia il primo pontefice eletto "cum clave" nel 1118 fu Papa Gelasio II, nel Monastero di San Sebastiano sul Palatino, scelto per evitare interferenze esterne sulla scelta del successore di Pietro.

Stando alle fonti, l'elezione papale del 1268-1271, tenutasi a Viterbo dopo la morte di Clemente IV, fu la più lunga nella storia della Chiesa e si concluse con l'elezione di Tedaldo Visconti, che prese, appunto, il nome di Gregorio X. L'inusitata lunghezza dell'elezione – la sede vacante durò complessivamente 1006 giorni – fu causata dalle marcate contrapposizioni tra i cardinali, che non riuscivano a trovare un accordo. Cronache più o meno romanzate ma sicuramente ricche di un fascino che, ancora oggi, incuriosisce non solo i vaticanisti ma anche i visitatori del Museo del Conclave allestito nella Sala Alessandro IV.

Tra folklore, spettacolo e rievocazione storica, la Città dei Papi si accinge a rivivere così alcuni di quei momenti legati al Conclave avvenuto 750 anni. Lo farà domenica 21 giugno alle 10.30, in forma privata, non in Piazza San Lorenzo, ma nel cortile del Comune, con l'evento "Clausi cum clave" grazie ai figuranti de "La Contesa", il corteo che rievoca l’insieme dei fatti che videro il capoluogo della Tuscia protagonista nelle vicende politiche in cui l’Imperatore Federico II lo coinvolse nel suo disegno politico e militare per assicurarsi l’egemonia del territorio italiano. Una cerimonia per forza di cose sobria ma sentita.

"Vogliamo simbolicamente ricordare quanto accaduto sette secoli e mezzo fa – spiega il sindaco, Giovanni Maria Arenanella città del conclave più lungo della storia della Chiesa. L'inizio di un'importante pagina di storia che tutti noi abbiamo il dovere morale di custodire, promuovere e tramandare". "Grazie ai figuranti e alla regia di Giancarlo Bruti – aggiunge l'assessore alla cultura, Marco De Carolisla città potrà rivivere alcuni momenti che hanno segnato la storia di Viterbo, tra cui la chiusura dei cardinali all'interno della 'grand'aula del Palagio Vescovile'.

Ad ordinarla fu il capitano del popolo Raniero Gatti, dopo varie proteste, e il famoso scoperchiamento del tetto da parte dei cittadini, stanchi di attendere l'elezione del nuovo papa". Rispostando le lancette della storia ai tempi moderni, alla cerimonia interverrà tra gli altri, don Luigi Fabbri, vicario generale della Diocesi di Viterbo. Ai presenti è richiesto di indossare la mascherina e rispettare il distanziamento fisico, in ottemperanza alle disposizioni di sicurezza relative alla prevenzione della diffusione del Covid-19, come da linee guida dettate per lo spettacolo dal vivo.

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