Anche Palazzo Farnese tra le Dimore Storiche del Lazio aperte
Il suo territorio fu lungamente conteso fra Orvieto e la Santa Sede. Il suo castello affonda le proprie radici durante il dominio dei Longabardi. Il nucleo principale di quest'ultimo è Palazzo Farnese, "La Rocca" costruita all'inizio del '400 e più volte modificata nei secoli successivi, fino alla revisione radicale del '700. I vari accessi fortificati sono convertiti in edifici residenziali, una parte dell'edificio è stata invece adibita a sede del Municipio di Latera.
Il primo grande blocco, risalente all'Alto Medioevo, fu ampliato e restaurato da Ranuccio Farnese il Vecchio dopo il 1408, anno della sua investitura a vicario e governatore del castello, distribuito sullo sperone roccioso dove fu inizialmente edificato. Il secondo, commissionato dal Duca Pier Bertoldo Farnese al Vignola e terminato nel 1550, in pieno Rinascimento. Lo si capisce anche solo ammirando la facciata in Piazza della Rocca e il suo cortile interno, composto da arcate e dalla scalata nobile.
I due blocchi, uniti dal Duca Pietro Farnese verso il 1625, sono collegati con la Pieve di San Clemente, che si fregia anche del titolo di Collegiata grazie alla disposizione testamentaria del Cardinale Girolamo Farnese. All'interno, un locale con il cosiddetto "coretto con la grata" dal quale la potente famiglia assisteva alla messa senza essere vista. Gli interventi di restauro degli ultimi anni hanno cercato di mantenere le caratteristiche originarie e l’autenticità del palazzo.
Che è appena entrato a far parte della Rete delle Dimore Storiche del Lazio, il circuito che si occupa di promuovere le residenze d'epoca più esclusive. La qualifica offre la possibilità a tutti gli interessati di visitare una delle prime residenze dei Farnese, nel territorio nel quale governarono per molti anni. La prima occasione per farlo arriva già domenica 17 novembre, in occasione della terza edizione della Giornata delle Dimore Storiche del Lazio che coinvolge 70 siti in 5 province.
L’iniziativa è realizzata con il supporto di Lazio Innova e la collaborazione di I.R.Vi.T. – Istituto Regionale Ville Tuscolane, l'Associazione Dimore Storiche Italiane e l’Associazione Parchi e Giardini d’Italia ed apre le porte di veri capolavori, spesso misconosciuti. Si tratta solo del primo appuntamento ufficiale, destinato ad essere ripetuto periodicamente nella formula della visita gratuita su prenotazione con l'ambizione di sviluppare un nuovo modello di turismo sostenibile e competitivo.
Dal 2017, anno della sua nascita, la Rete delle Dimore Storiche continua, intanto, ad allargarsi. Ad oggi, infatti, sono 137 i siti coinvolti tra castelli e complessi architettonici, monasteri, chiese e conventi, palazzi e dimore storiche, parchi e casali. "Un patrimonio di bellezza che la Regione sostiene non soltanto grazie allo stanziamento di importanti risorse per opere di recupero e manutenzione, ma anche attraverso progetti di promozione come questo. A disposizione di cittadini e turisti".
Per ulteriori informazioni:
www.retedimorestorichelazio.it