cultura

Nuova vita per Palazzo del Drago, uno scenario unico per eventi esclusivi

lunedì 28 ottobre 2019
di Davide Pompei
Nuova vita per Palazzo del Drago, uno scenario unico per eventi esclusivi

Cinque saloni con volte affrescate – le più famose, la Sala dei Giudizi e quella del Baccanale – ed arazzi di provenienza fiamminga. Pitture ad olio, busti in marmo, mobili in legno. Una successione di raffinata eleganza, quella del Piano Nobile, che passa per una galleria di quadri, una biblioteca tutta volumi antichi e fascino e una cappella privata, si apre su un'ampia terrazza pensile e guida alla Loggia Paolina – sul soffitto ligneo, anche lo stemma dei Farnese – con vista panoramica sul giardino a quattro livelli e sul lago d'origine vulcanica più grande d'Europa che, nell'ora del tramonto, toglie il fiato.

È uno scenografico scalone quello che conduce all'ingresso monumentale di Via delle Piagge nel cuore del borgo vecchio di Bolsena, tra il Rione Castello e il lago. Oltre il cancello di Via Cozza, l'imponente e articolato complesso architettonico cinquecentesco, costruito verso la metà del XVI secolo, fra il 1530 e il 1550, per volontà del Cardinale Tiberio Crispo. Simone Mosca e Raffaello da Montelupo si occuparono della parte architettonica, Prospero Fontana decorò i soffitti con la storia di Alessandro Magno, il mito di Amore e Psiche, le grottesche e la storia della creazione di Roma.

Frequentato da Papa Paolo III, Margherita d’Austria, Orazio Spada, Balthus e Cy Twombly, Palazzo Crispo è appartenuto alle famiglie Cozza, Caposavi e Spada. Oggi è la residenza privata del Principe Ferdinando Fieschi Ravaschieri del Drago, erede di Don Giovanni, la cui famiglia ne è proprietaria dal 1894. Danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale e sottoposto a grandi opere di restauro e ristrutturazione negli anni '60 e '70, per volontà del Principe Giovanni del Drago, proprietario dal 1950 al 2016, questo gioiello sconosciuto ai più si appresta a scrivere una nuova pagina della sua lunga storia.

Già appartenente all'Associazione Dimore Storiche Italiane e alla Rete delle Dimore Storiche della Regione Lazio, nel pomeriggio di sabato 26 ottobre Palazzo del Drago ha aperto le sue porte alla stampa, alla presenza dei rappresentanti istituzionali, per evidenziare la sua vocazione al destination wedding, eventi corporate top level e turismo d’eccellenza. L'incontro è stato preceduto dalla visita curata, con entusiasmo e passione, dalla guida turistica Maria Pace Guidotti, affezionata conoscitrice e massima esperta di questi incantevoli luoghi. Una memoria storica preziosa nello svelare i tesori nascosti.

"Questo nuovo progetto che sta per partire – ha esordito il sindaco, Paolo Dottarelliper Bolsena costituisce un'ulteriore vittoria, un'apertura verso la riscoperta della storia e della cultura del territorio, anche in chiave economica. Bolsena è cresciuta molto negli ultimi venti anni, non solo dal punto di vista delle infrastrutture. Stiamo lavorando tanto per aprirci ad un turismo di livello e per difendere il nostro territorio e il nostro lago dalle continue minacce, anche ambientali, che lo interessano. Un'apertura, dunque, in linea con l'attività amministrativa che perseguiamo".

Introdotta dalla conduttrice e blogger Erika Gottardi, membro della Camera Nazionale della Moda Svizzera, nel merito del progetto è entrata Stefania Marchetti, autorevole figura professionale impegnata da circa vent'anni nell’organizzazione di eventi privati ed aziendali, che – forte della sua preparazione storico-artistica di filologa, unita alla formazione in marketing operativo e relazionale e della grande esperienza nella realizzazione di eventi a tema coinvolgenti e curati nei dettagli – ha chiarito come l'intento sia quello di valorizzare l'intero territorio della Tuscia. "Palazzo del Drago – ha spiegato la location manager – diventa scenario unico per eventi esclusivi, un lusso da favola, un luogo dove poter vivere un'esperienza indimenticabile.

A partire dai fornitori, selezionati sulla qualità d'eccellenza dei prodotti, la professionalità ma anche l'attenzione al luogo. Ci sono già delle prese in carico con agenzie americane, sensibili a questa tipologia di offerta che, va riconosciuto, non è per tutti. Questa esclusività garantisce una fruizione turistico-culturale improntata alla qualità. L'orientamento non è solo verso il mercato internazionale, ma anche europeo. La capienza stimata nelle due sale contigue all'ingresso va da un minimo di una persona fino a placé ed eventi esclusivi che non superino i cento ospiti, come è già avvenuto per concerti in terrazza".

Cene intime ma anche rinnovi di promesse e, perché no, richieste di matrimonio con soggiorno in quella che, ad oggi, non è una casa comunale in cui celebrare unioni. Meeting aziendali e poi momenti culturali dedicati al territorio come l'assaggio della presentazione del libro "Fascinazione Etrusca", offerto alla presenza dell'Editore Annulli e dell’organizzatrice del recente convegno Mary Jane Cryan, dal filosofo e docente di discipline filosofiche Luciano Dottarelli, presidente del Club per l’Unesco Viterbo Tuscia, e Stephan Steingräber, docente di Etruscologia e Antichità Italiche a Roma Tre.

"Continuando la consuetudine avviata dal Principe Giovanni del Drago – ha ricordato il primo – qui, si organizzavano già il Premio Tuscia, con Mario Luzi, e il Premio Ambiente. Nelle liste dei siti e del patrimonio immateriale Unesco c'è molto poco rispetto alla quantità di beni culturali che la Tuscia conserva. Serve valorizzare le vocazioni culturali e artistiche, oltre che la sostenibilità ambientale, del territorio". "Lo stesso – ha osservato il secondo – attraversato da viaggiatori, studiosi e amanti d'Etruria. Come Freud, a Orvieto, e Petrarca, a Capranica, per trovare pace e nuove idee".

E se gli atti del convegno tenutosi a maggio 2017 tra Capranica e Vetralla coprono un arco temporale che va dal Medioevo fino al '900, occorre risalire al Grand Tour, la lunga missione nell'Europa Continentale intrapresa dai ricchi giovani dell'aristocrazia a partire dal XVII secolo e destinato a perfezionare il loro sapere, per comprendere le origini e le motivazioni sociologiche del turismo elitario che, anche oggi, necessita del mercato estero e fa leva sull'esperienza e l'emozione. La stessa che sempre di più spinge a "spettacolarizzare la cultura".

"In un Paese come l'Italia – ha suggerito Bianca Trusiani, presidente del Buy Wedding in Italy e membro del Comitato Scientifico presso l’Osservatorio Italiano Destination Wedding Tourism – non riusciamo ancora a farlo in maniera sufficientemente adeguata rispetto alle potenzialità. Per apprezzare una dimora, nel pieno rispetto della struttura, che non va stravolta, e della sua storia, occorre un progetto lungimirante che funga da incentivo ad entrare in contatto con la provincia nella sua interezza. Qui, la vera forza, è quella degli Etruschi. Un popolo che sapeva amare, anche l'enogastronomia".

Non è, dunque, un caso se il cocktail finale ha preso per la gola i presenti con le dolci proposte di qualità dell'Officina 5 Sensi. Un momento dedicato al gusto che ha consentito di assaporare le prelibatezze di un territorio straordinariamente ricco, anche a tavola, e le eccellenze esclusive nel settore dei salumi dell’Azienda Agricola "Villa Caviciana" di Grotte di Castro, che ha offerto agli ospiti un’esperienza gastronomica in abbinamento ai vini e alla degustazione dell'olio extra vergine. Quanto basta per aggiungere bontà alla grande bellezza.

Per ulteriori informazioni:
www.palazzodeldrago.it

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