"Omaggio a Luca Signorelli". In mostra a Palazzo Coelli le opere di Giuseppe Ciani
Sarà inaugurata venerdì 1° giugno alle 17 a Palazzo Coelli, gentilmente concessa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto con il patrocinio della Sezione di Orvieto dell'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, la mostra dal titolo "Omaggio a Luca Signorelli. La Cappella San Brizio nel particolare" che fino a venerdì 15 giugno porta in mostra le opere del pittore Giuseppe Ciani. L'allestimento sarà visitabile ad ingresso libero, da lunedì al venerdì dalle 10 alle 17.
Giuseppe Ciani non è nuovo alle forme d’espressione che si avvalgono di citazioni o brani figurativi di opere di autori famosi (da Botticelli a Picasso, da Michelangelo a Lucio Fontana, da Sebastiano del Piombo ad altri). L’esperienza di riferimento a dipinti del passato, sempre perseguendo intenti diversi, dura ormai da anni, perciò, il mestiere si è raffinato fino all’esecuzione delle presenti opere dedicate a Luca Signorelli, traducendo nel particolare la complessità di alcuni gruppi o di singole figure che sono nella Cappella San Brizio.
Questa volta il proposito è quello di dimo strare che la massa figurativa della grande pittura è sì la somma di particolari forme perfette, rappresentanti nell’insieme di sacro e profano il giudizio universale, ma che la complessità può essere scissa anche singolarmente, addirittura in un solo particolare, per comporre piccole opere con una loro piena autonomia e una nuova significazione.
Senza che sia apportata alcuna modifica, le figure selezionate vengono inserite in un adeguato e appropriato contesto cromatico, tipico della tavolozza di Ciani, per essere sistemate armonicamente, con particolare attenzione a che il tutto risulti amalgamato nelle giuste tonalità per costituire un’opera pittorica originale, se pure nel rispetto dell’integritaÌ€ di colori e di linee dell’immagine rappresentata.
Quando Ciani fa ricorso ad opere di altri pittori, persino di quelli operanti nel campo dell’astrazione, per avere uno spazio di base per situare alcune figure dipinte nella volta della Cappella, intende dimostrare che l’arte non ha confini di tempo, né problemi di integrazione. Ciò appare evidente in ogni caso, ma è esempio lampante l’autoritratto di Signorelli, anno 1502, che è nel centro di un quadro di Piet Mondrian, realizzato intorno agli anni venti del secolo scorso.