"Mysteries & Drolls". Tra sacro e profano, c'è un po' di Orvieto nel progetto europeo

Residenze creative, produzioni, anteprime e prime in festival, workshops tematici, vetrine internazionali, convegni di ricerca e di studio, pubblicazioni. Si diluisce su diversi livelli di attività e si spalma su un arco temporale di tre anni, l'idea progettuale degli artisti Alessio Michelotti e Andrea Brugnera che risponde al nome di "Mysteries & Drolls", letteralmente "Miracoli e Buffoni".
Direttore consulente, già referente dell'Associazione Open Street Aisbl con sede a Bruxelles, il primo. Direttore artistico culturale, il secondo. Lanciato nel 2016 e accolto dall'Agenzia Europea per la Promozione dell'Educazione Culturale e Audiovisuale nella Comunità, il progetto di cui entrambi sono curatori ha iniziato a prendere forma a novembre 2017 con il Kick-Off Meeting fra i partners a Bruxelles e si concluderà nel 2020.
Del partenariato, fanno parte il Festival Mercantia con la Municipalità di Certaldo, il Tempus Fugit Theather di Loerrach (Baden-Württemberg, Germania), il Maracaibo Teatro di Elche (Spagna), il Teatr-A di Gliwice (Polonia), il Festival of Fools di Belfast (Regno Unito). La presentazione ufficiale di progetto e festival è prevista per mercoledì 23 maggio a Bruxelles, presso la sede del Parlamento Europeo, alla presenza dei parlamentari dei 5 Paesi coinvolti.
Mentre rimane referente europeo per il settore il Tempus Fugit Theater di Loerrach, sul territorio di Orvieto, dove ha sede di Kaminateatro – l’associazione di attività culturale che l'attore trevigiano naturalizzato orvietano Andrea Brugnera rappresenta – si sta costruendo, per la parte scientifica e di ricerca storica, un fermo sodalizio con la Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto". Interlocutore, Stefano Talamoni, componente del Consiglio Direttivo.
Sia per un ritorno delle esperienze del triennio previsto anche sulla Rupe, sia per una simbolica appartenenza alla sua storia, che "da ogni pietra e piazza parla non soltanto di arti figurative, ma anche e soprattutto di teatro". Da quasi due decenni, qui si è sviluppata una collaudata collaborazione sul campo delle sacre rappresentazioni con lo Studio d'Arte Fede e Storia di John Skillen, direttore dei programmi del Gordon College, e con la regista Karin Conrood della newyorkese Compagnia dei Colombari.
Inoltre si stanno creando altre importanti cooperazioni di attività e ricerca, sia con la Consulta della Cultura della Diocesi di Orvieto-Todi, nella persona del suo presidente, don Alessandro Fortunati, sia con Silvio Manglaviti e l'Associazione Orvieto Città del Corpus Domini. Obiettivo, recuperare le radici del Sacro – e del Profano – attraverso il lavoro del buffone e dell'attore di strada e della piazza come luogo di teatro.
"In un'epoca in cui tutto si rivela settorializzato e catalogato, compresi i generi dello spettacolo, e i teatri convenzionali sono ridotti ad entità stabilite fortemente politicizzate – spiega Brugnera – il recupero dell’attore di strada e piazza, nonché del suo artigianato, si rende necessario a un’approccio nuovo e vitale verso il pubblico. Questo proprio per creare un pubblico nuovo proprio da quello escluso, per ragioni storiche di comportamento culturale ed economico, dal Gran Teatro Borghese".
Operazione culturale tutt'altro che scontata. "Il problema è che neppure il Teatro di Strada possiede una propria drammaturgia: il funambolo, il mangiafuoco o il giocoliere posseggono un loro virtuosismo, ma spesso poco di più. Non raccontano storie e non hanno patrimoni orali da trasmettere con le loro tecniche. Finiscono, così, per rimanere meri elementi decorativi per chi li osserva, di una bella piazza o di un bel borgo antico.
Il progetto vuole risalire all’indietro la Storia del Teatro e l’Antropologia di Piazza per scoprire, alle spalle della Commedia dell’Arte, le radici dell’evento di strada, riconducibile quasi sempre ai Misteri Medioevali e oltre i quali, partendo dagli obbligatori contenuti liturgici 'scendevano' per effetto e natura delle tecniche fino al mondo dei buffoni, dei giullari e dei cantastorie.
Non intendiamo effettuare una ricerca nostalgica, romantica e museografica del teatro, ma speriamo attraverso il recupero di svariati dati, più iconografici e orali che scritti, di riscoprire i diversi giacimenti culturali che giacciono in ogni Paese europeo, decifrandone attualità e modernità, e restituendoli agli attori e al pubblico sotto forma di tecniche – possibilmente visuali e contemporanee – della performance e del rapporto con lo spettatore.
Fra Sacro e Profano, sul filo del rasoio, 'Mysteries & Drolls' vuole così restituire 'sacralità' all’interprete e alla sua rappresentazione. Sacri non perché necessariamente legati o afferenti al religioso, ma perché connessi ad una dignità e a una storia che vengono da lontano". Dramma popolare e farsa attendono solo di tornare ad animare le piazze d'Europa – Orvieto, compresa – conquistando nuovo pubblico.

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