"Filippo Bianchini Quartet" pronto ad accendere Umbria Jazz Winter # 25

Musicalmente è cresciuto tra Italia, Olanda, Belgio. Da Roma, dove ha vissuto fino all'età di 8 anni, ad Orvieto, dove a 11 anni ha iniziato a frequentare la Scuola Comunale di Musica "Adriano Casasole", e poi Perugia, Den Haag, Bruxelles. Il 25ennale di Umbria Jazz Winter, riporta sulla Rupe – dove è nato – Filippo Bianchini per presentare parecchi pezzi del suo repertorio di brani originali, contenuti negli ultimi due lavori discografici prodotti dalla label belga "September".
Ovvero il progetto solista "Disorder at the Border", datato 2015, e "Le Voyage", arrivato sugli scaffali fisici e digitali a settembre di quest'anno. Al suo fianco, un gruppo di musicisti d'eccezione come Domenico Sanna, considerato uno dei pianisti più raffinati delle nuove generazioni dei jazzisti italiani "importanti". Di quelli, cioè, che fanno la differenza in quanto capaci di avanzare e di tentare di cambiare la musica stessa. E poi il contrabbassista romano Luca Fattorini, tra i più attivi ed affermati musicisti della scena nazionale e non.
A dispetto della giovane età – classe 1988 – quest'ultimo vanta collaborazioni importanti con musicisti come Gregory Hutchinson, Logan Richardson, Gary Thomas, George Garzone, Rick Margitza, Enrico Pieranunzi, Daniele Tittarelli, Pietro Tonolo, Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Fabrizio Bosso, Nicola Conte e molti altri. Compagno musicale di tanti progetti insieme a Filippo Bianchini, sarà ad Orvieto anche Armando Luongo, batterista salernitano ma belga d'adozione, attivissimo in Europa come in Italia.
Ampia, la soddisfazione per il leader del gruppo di essere ospite nel cartellone di quello che costituisce uno dei più importanti jazz festival del mondo, quale Umbria Jazz Winter. Sì, perché se in Filippo si è accesa la scintilla della musica è anche grazie alla manifestazione. Il ricordo del primo concerto jazz al quale, molto piccolo, ha assistito al Teatro Mancinelli è ancora nitido. "Avrò avuto 11 anni – racconta – e, insieme al mio babbo, andammo a sentire questo concerto al teatro. Il gruppo era a nome di Johnny Griffin, uno dei colossi del sax tenore che ha fatto la storia del jazz.
Ricordo bene l'atmosfera particolare. Osservare questi musicisti che suonavano con estrema facilità una musica fresca, frizzante, piena di energia, mi piacque molto e ne rimasi davvero impressionato! All'epoca già avevo iniziato a suonare il sassofono, ma quell'esperienza mi segnò molto. Credo che fu lì che conobbi il famoso 'tarlo' che mi ha spinto a soffiare nel sassofono per tanti anni e che mi spinge ancora a farlo, cercando di farlo nel miglior modo possibile!".
Portando avanti gli insegnamenti di Mauro Verrone, suo primo insegnante di jazz alla Scuola Comunale di Musica "Adriano Casasole" di Orvieto "dove – dice – nel corso degli anni sono gravitati tanti bravi insegnanti e musicisti" e poi Francesco Satolli, "grande sassofonista e amico". Il primo appuntamento nel contesto di Umbria Jazz Winter 2017/2018 per ascoltare il "Filippo Bianchini Quartet" sarà venerdì 29 dicembre alle 18 al Meeting Point di Palazzo dei Sette.
Stessa cornice alle 15 di sabato 30 dicembre e di nuovo alle 18 nel pomeriggio di domenica 31 dicembre, quando le note traghetteranno nel 2018, a partire dalle 22 con il Gran Cenone di Fine Anno. E ancora lunedì 1° gennaio alle 15, giorno di chiusura del festival che giovedì 28 dicembre alza ufficialmente il sipario sulla sua 25esima edizione.
Per ulteriori informazioni:
http://www.filippobianchini.com/

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