cultura

Il Natale nei racconti e nel presepe di Rita Santinami

sabato 24 dicembre 2016
Il Natale nei racconti e nel presepe di Rita Santinami

Non è facile racchiudere in uno spazio piccolo quanto un vassoio di cartone tutti gli elementi di un vita e di una terra straordinariamente immensa come quella orvietana. Tradizioni, passioni, profumi, colori, fragranze, ricordi, valori, storie, sorrisi e speranze sono tutte rigorosamente allineate e amplificate dall’immaginazione di osservare un piccolo spazio costruito con grande armonia.

“Natale sui campi e nei boschi” è il titolo che Rita Santinami ha dato al suo capolavoro: al suo presepe cosi grandiosamente piccolo fatto di semi, frutti, bacche, drupe e foglie di oltre cinquanta piante e legumi della sua terra. Un dono prezioso che racchiude l’amore per quei prodotti che sono stati essenziali per la vita di tante generazioni di nonni e padri. Un elogio alla tradizione e allo stesso tempo un simbolo di grande umanità che attualizza il dono della semplicità e dell’amore che vive nel Natale.

Proprio in questi giorni di feste, nello spirito della condivisione e della riscoperta del vivere il Natale nei valori della famiglia e del bene comune pubblicheremo alcuni racconti della professoressa Rita Santinami che faranno parte del suo prossimo lavoro letterario.

SEMOLELLA

"La sera de Natale se magna a crepa' " ripeteva zio Gustino, e aveva ragione: minestra di ceci con tagliolini, castagne, rosmarino e aglio (non erano un granchè per me),  spaghetti con le sarde, rigatoni con noci, zucchero, cannella e cioccolato ( erano un lusso!), baccalà con uva secca, baccalà arrosto, broccoli lessi, vino buono. Niente acqua, neppure per i più piccoli: era NATALE!

"Ora si gioca a semolella". Mio padre metteva della semola in un 'capisteo' (grande vassoio di legno usato per scegliere i legumi), vi spandeva sopra delle monetine, poi ne faceva dei mucchietti quanti erano i giocatori; dopo la 'conta' si procedeva a cercare nel mucchietto scelto i soldi; vinceva chi ne trovava di più. Dopo si passava alla tombola, sperando in una migliore fortuna.

Piacerebbero ancora questi giochi che hanno divertito generazioni? Dubito, perchè oggi è già superato ciò che ha solo qualche settimana di vita. Dov'era più gioia, nel Natale di ieri che noi bambini aspettavamo con trepidazione o nel Natale di oggi che i bambini vivono quotidianamente?

(Rita Santinami)

 

 

 

 


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