cultura

Anteprima nazionale per il libro di Paolo Savona. "Il mercato globale? Detta legge"

lunedì 11 aprile 2016
di Davide Pompei
Anteprima nazionale per il libro di Paolo Savona. "Il mercato globale? Detta legge"

"L'attrazione fatale per la giustizia sociale e la molla di una nuova rivoluzione globale". Palesa le intenzioni, senza svelare il contenuto, il sottotitolo del libro "Dalla fine del laissez-faire alla fine della liberal-democrazia", concluso al Nuffield College dell’Università di Oxford, che Rubbettino Editore ha mandato in libreria in questi giorni. Professore emerito di Politica Economica e già Ministro dell'Industria, il suo autore – Paolo Savona – lo ha presentato, venerdì 8 aprile, nell'annunciata anteprima nazionale all'auditorium di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, dialogando con Toni Concina, Elvio Dal Bosco, Antonio Maria Fusco e Gustavo Visentini.

"Il libro – ha spiegato Savona – parte dalle riflessioni sul funzionamento dell'Europa. Mi sono domandato se, da economista, avevo ancora qualcosa da dire oppure dovessi ampliare il mio arco visivo introducendo problemi di filosofia dello Stato e investendo questioni come la democrazia e l'organizzazione dello Stato oltre che il funzionamento del mercato. La mia conclusione è che i sistemi di libertà che possono essere sintetizzati in quattro punti principali – diritto alla vita, diritto alla libera espressione delle idee, diritto di proprietà e diritto all'eguaglianza, che fin dall'inizio il Liberalismo ha sostenuto – si basavano sul tipo di organizzazione che lo Stato si dava sia in termini di democrazia, che di Stato, che di mercato.

Queste tre basi si sono andate tutte fortemente indebolendo. Talmente deboli da incominciare a ferire i sistemi di libertà. Quali sono i motivi? La democrazia di massa ha esagerato nel ridistribuire il reddito, rafforzando sempre più l'intervento dello Stato, che non ha le stesse capacità di gestione delle risorse che hanno i mercati competitivi. Il mercato, a sua volta, per sfuggire alle decisioni e ai vincoli della democrazia e a quelli dello Stato si è messo a fare il mercato globale. Quest'ultimo è il nuovo sovrano che detta legge. Le democrazie devono obbedire alle leggi del mercato. L'esempio della Grecia è da manuale. Lo Stato è sempre più alla ricerca di mediazione fra istanze della democrazia e istanze del mercato, senza riuscirvi.

Siamo in una situazione di grande confusione in cui l'uomo che aveva scacciato il sovrano, aveva creato la democrazia come legislatore collettivo e aveva vincolato il mercato o comunque la distribuzione del reddito. Oggi ci ritroviamo quasi al punto di partenza con due nuovi elementi che rendono ancora più difficile la soluzione di questo nuovo equilibrio che tutti cercano.

Da un lato, lo sviluppo della finanza di questa ricchezza scritturale che è ricchezza finché le persone ritengono che lo sia. Dall'altro, le innovazioni tecnologiche che stanno diventando così rapide e tali che scacciano l'uomo dal mercato del lavoro. Accadde anche con la rivoluzione industriale, ma spandeva il reddito e creava nuove opportunità. Oggi i robot stanno sostituendo tutto e si ha bisogno di una nuova organizzazione sociale in cui l'uomo è impegnato su più cose e diverse rispetto al passato.

Queste due complicazioni richiedono di essere prese in considerazione dalla politica. Anche in Europa, i vecchi modelli per produrre ed esportare di più, non funzionano più. Il mio libro offre gli elementi. È quasi un programma sociale, e politico, per chi lo vuol recepire. C'è un passaggio finale che considero molto importante. È l'invito ai giovani perché le persone anziane non possono essere più convinte o corrette".