cultura

Cristina D'Avena con i Gem Boy: "I cartoni animati? Aiutano a sorridere"

domenica 19 luglio 2015
di Davide Pompei
Cristina D'Avena con i Gem Boy: "I cartoni animati? Aiutano a sorridere"

Due ore di svagata leggerezza. E oltre 25 brani estrapolati da un repertorio pressoché infinito. Tanto basta a un'icona – immutata e, al tempo stesso, capace di reinventarsi – per contagiare gli adulti di infantile entusiasmo. La regina incontrastata – "un monopolio, il tuo, abbiamo anche cercato di liberalizzare il mercato cantando 'Ammazza Cristina' ma non te la sei presa!" – delle sigle dei cartoni animati che hanno svezzato più di una generazione televisiva fa leva sull'effetto nostalgia trasformandolo in forza motrice per popolare Piazza XX Settembre di over 35, con prole – spesso ignara – al seguito.

Merito anche del sodalizio, lungo ormai sette anni, con i dissacratori Gem Boy. Al secolo Carlo Sagradini (voce), Max Vicinelli (tastiere), J.J. Muscolo (chitarra), Andrea Taravelli (basso), Matteo Monti (batteria) e Sdrushi (fonico). L'irriverente band che ha fatto della demenzialità, a tratti sboccata, la sua bandiera condivide con Cristina D'Avena l'accento bolognese e ne rinverdisce l'immagine, donando un autoironico aspetto 2.0 alla rassicurante fatina buona.

In mezzo a gag, sketch e trovate sceniche, venerdì 17 luglio, messe da parte le scaramanzie, il nuovo tour fa scalo così al "Free Music Fest" organizzato a Bagnaia dall'Associazione Culturale "Take Off". A scaldare il pubblico, ci pensano i Cartoon Shock, la prima cartoon cover band made in Tuscia che dal 2012 veste di modernità – rock, punk o ska – le sigle degli anni '70, '80, '90. Dall'inossidabile "Ufo Robot" alla montanara "Heidi", passando per "Lamù" e "Sampei".

Clima da stadio e smartphone in aria, quando Cristina fa il suo ingresso sul palco intonando "Raggio di luna che accendi la notte...". Alla prima delle cinque sigle italiane di "Sailor Moon", segue un brindisi simbolico con succo di puffo, a qualche giorno dal compleanno. L'età, però, non si rivela. C'è il medley con quattro delle undici sigle dei "Puffi" che incombe, compreso il prequel John e Solfamì.

Sorgono piccoli problemi di quorum per cantare la sognante "Piccoli problemi di cuore". Il compromesso è una versione che si mescola con la più virile energia di "Daitarn III". Applausi per "L'incantevole Creamy". Non vengono risparmiati dall'analisi logica, invece, "Magica Emi" né "Batman", che degenera nella versione dei Gem Boy.

"Il problema – osservano, loro – è che guardando 'Candy Candy', tutte le bambine volevano fare le infermiere. E poi essere pallavoliste come Mila o calciatori come Holly e Benji. Oggi che guardano Peppa Pig cosa diventeranno?". Cristina soprassede e accenna "Doraemon". E poi arrivano "Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo" e "La fantastica Mimì", loro collega.

Sulle note di "C'era una volta...Pollon", vola il palloncino di Masha e Orso - questione, forse, di generazioni - e il fraseggio diventa un parlato rap romagnolo. Con la parrucca bionda simil-Cuccarini, volano anche "Vola Mio Mini Pony" e "Il grande Mazinga". I Gem Boy si appropriano della scena con la loro "Perdere i capelli". Poi torna Cristina, pronta a ballare la "Calimero dance" che si conclude con l'uccisione del Pulcino Pio.

"Spade lucenti, cavalli al galoppo" rischiarati dalla stella della Senna per "Il tulipano nero" che fa strada a "Nanà supergirl". Rapido, il medley con "Il mistero della pietra azzurra", che sfuma in "Ti voglio bene, Denver" e "Bentornato Topo Gigio". Storia e avventura si fondono in "Una spada per Lady Oscar" e "Robin Hood".

"Perché le canzoni dei cartoni animati - osserva la loro più longeva interprete - non tramontano mai, non hanno età, non hanno tempo". E lei continuerà a cantarle anche dal Circolo (Arci) della Vita, con la fisarmonica dell'Orchestra San Lazzaro prestata a "Memole dolce Memole", "Lupin" di Castellina Pasi o il "Valzer del moscerino", da cui tutto è partito nel 1968.

Divertente delirio per la sequenza "Kiss me Licia" con colorate parrucche per improbabili Bee Hive, "Occhi di gatto", "È quasi magia Johnny". La cover di "I love rock n'roll", serve a introdurre la chitarra elettrica de "Il mio nome è Jem". "Le Holograms, però, non le facciamo, eh!".

Sembra tutto finito - tanti, gli eroi rimasti per forza di cose fuori dalla scaletta - ma poi regala "Rossana". E arriva il ricordo, tra le lacrime, di Samuele Teglia - "un fan storico, che mi seguiva sempre, un collaboratore, il primo a creare il sito Internet del fan club" - morto nei giorni scorsi a 35 anni in un incidente stradale sull'A1. "So quanto le mie canzoni - dice - fossero riuscite a fargli compagnia in molti momenti.

Così come a tutti noi. Sapete quanto sia importante nel mio lavoro l'energia che mi trasmettete? È la forza di continuare il cammino. È stata una serata meravigliosa. In questo mondo, i cartoni animati aiutano a sorridere. Continuate a farlo, è troppo bello". E con le mani, dà forma a un cuore perchè è lì che è rimasta. Senza zucchero, né avarizia di selfie.

 

 

Rielaborazione grafica: www.nerdsrevenge.it

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