cultura

Anna Marchesini torna a teatro con "Cirino e Marilda non si può fare"

martedì 28 ottobre 2014
Anna Marchesini torna a teatro con "Cirino e Marilda non si può fare"

Sei anni senza palcoscenico sono tanti, qualsiasi sia il motivo della distanza. Sei anni possono rappresentare un abisso se tra l’ultima volta e il ritorno non si è continuato a seminare nelle vastità della cultura e dell’arte. Ed è forse per questo che la vita sa sempre trovare il modo di sorprendere chi la osserva, soprattutto riesce a costruire quelle occasioni uniche che fanno scattare la molla del “A sì! Questa non me la posso perdere…. qui devo andarci per forza”.

Insomma, la storia o il vissuto, trovano sempre il modo per richiamare le sensibilità umane “alle armi”. E nella città del “t’aricorde quanno c’erano le militare” stavolta non si può certo far finta di non aver sentito lo squillo di tromba. Pochi giorni fa sua maestà “Il Corriere della Sera” titolava: “Il ritorno di Anna”. Un titolo secco, da regina, da star, senza che ci fosse troppo bisogno di specificare che Anna sia lei e nessun’altra. Per chi non avesse bloccato gli occhi sul titolo l’occhiello non da scampo:”Marchesini in scena dopo sei anni (e la malattia) «La vita sa sorprendere, mi sento donna del 900»”.

Dopo sei anni di attesa, dunque, Anna Marchesini torna a calcare il palcoscenico. Dal 4 al 16 novembre debutto al Piccolo Teatro Paolo Grassi di Milano con il reading "Cirino e Marilda non si puo fare”. Un ritorno non solo da attrice ma anche da autrice dello spettacolo, infatti il testo è tratto dal suo libro di racconti Moscerine. Una storia letteraria e teatrale che, in alcuni tratti, si intreccia con quella dell’autrice che in scena sarà accompagnata solo dalle musiche del trio Aire de Mar.

“La storia del povero pensionato “continua” è simile a tante altre: lui non vive ma si lascia vivere senza capire neanche il perché - racconta Anna Marchesini alla giornalista del CorSera Emilia Costantini -. Non ha una casa, infatti vive in una pensione, non è sposato, non ha amici, né parenti. È uno che “non ha”. Sono quelle vite, insomma, che scorrono piane, senza scosse, senza sogni né desideri... Ma basta uno scivolone, oppure una inaspettata carezza, o un incontro speciale, insomma, una minima increspatura dell’ordinarietà, che la vita può cambiare direzione. E infatti un giorno succede l’imprevisto: una presenza inquietante, che si materializza all’improvviso, trasformerà il triste percorso del pensionato in qualcosa di eccezionale”.

Ad essere protagonista della vicenda è la solitudine. “Quella che viviamo tutti in questa nostra società numericamente molto affollata, iper stimolata, super tecnologizzata e globalizzata, ma che alla fine risulta solo la somma di tante solitudini - dice la Marchesini al CorSera -. Sì perché, nonostante siamo tutti in contatto continuo, tra cellulari, e-mail, blog, chat e quant’altro, in una dissennata iper comunicazione che non comunica niente, ci ritroviamo in realtà orfani di attenzioni, di rapporti interpersonali, di un confronto vero con l?altro, quindi dell’ascolto dell’altro”.

L’attrice non propriamente favorevole al mondo della “tecnologia” e dei “social network” e lo spiega a modo suo al Corriere della Sera dicendo: “Una vera e propria mania! ? È il sintomo di una sorta di bulimia dell’immagine che riflette l’anoressia di sé, la totale mancanza di senso, il rinsecchimento del contenuto a favore del contenente... Nel virtuale non c’è più sostanza, ma solo apparenza”.

Venendo allo spettacolo la Marchesini ammette che nell’esistenza del professor Cirino “C’è un po’ di me nel personaggio - spiega l’attrice nell’intervista al CorSera -. Rifuggo da iPhone, iPad, web, persino dai computer! Stare davanti allo schermo mi dà l’ansia, mi fa venire caldo... Basti dire che non uso nemmeno la macchina da scrivere, i miei libri li scrivo ancora a penna!”.

E se poi da Emilia Costantini le viene sollecitato il fatto che questo può sembrare “Un atteggiamento snobistico”, Anna Marchesini risponde: “No! La mia è totale incapacità, dovuta dalla mancanza d’attrazione per il mezzo. Non sono e non voglio essere aggiornata, non voglio conoscere i segreti di internet, io sono una donna del Novecento, anzi direi a cavallo tra ‘800 e ‘900. Non ho voglia di imparare questo genere di comunicazione che, ripeto, non comunica nulla. Desidero morire senza sapere nulla”

Le condizioni per scegliere di muoversi alla volta di Milano per assistere dal 4 al 16 novembre debutto al Piccolo Teatro Paolo Grassi di Milano al reading "Cirino e Marilda non si puo fare” ci sono tutte. Ma quando si parla e si legge di Anna Marchesini la conclusione, essenzialmente orvietana, si chiude sempre con la medesima riflessione: “Perchè no al Teatro Mancinelli, qui tutti ti aspettano a bracci aperte”.

La storia del professor Cirino Pascarella

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