L'autostrada del sole e l'unificazione del paese (Rai Storia)

L’autostrada del sole non è solo una grande opera di ingegneria civile, la maggiore realizzata nel dopoguerra italiano, un’infrastruttura indispensabile per le comunicazioni fra il Nord e il Sud del paese. L’autosole rappresentò, nel periodo in cui fu realizzata fra non poche polemiche (i governi di allora furono accusati di aver favorito il trasporto su gomma per avvantaggiare la maggior impresa industriale italiana) un potente fattore di unificazione nazionale, paragonabile a quello costituito un secolo prima dalle ferrovie. Di più: fu uno strumento e un simbolo della modernizzazione, proprio negli anni (la seconda metà dei Cinquanta e la prima dei Sessanta) in cui l’Italia stava vivendo il suo miracolo economico. I caselli, gli svincoli, soprattutto le grandi stazioni di servizio e gli autogrill: tutto parlava di modernità, di efficienza, di benessere. Molti intellettuali, come spesso accade, colsero di questa novità soprattutto gli aspetti deteriori: il consumismo, l’omologazione, la scomparsa della vecchia Italia delle case cantoniere. Basta pensare a quanto erano lunghi, faticosi e pericolosi i viaggi attraverso l’Italia senza autostrade per capire che avevano torto.
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