cultura
Il mestiere del parto. Dagli anni '40 a oggi le ostetriche umbre si raccontano
giovedì 2 giugno 2005
Verrà presentato proprio qui a Orvieto, Lunedì 6 giugno alle 16.30, nella Sala dei Quattrocento a Palazzo del Popolo, il volume “Il mestiere del parto. Le ostetriche umbre si raccontano”, edito da Blu Edizioni.
L'appuntamento culturale, patrocinato dalla Regione dell’Umbria, dalla Consigliera di Parità della Regione Umbria e dal Comune di Orvieto/Assessorato alla Cultura, corona un paziente e prezioso lavoro di documentazione voluto dalla Consigliera di Parità della Regione dell’Umbria Marina Toschi: scritto dalla giornalista Patrizia Mari, che nella raccolta delle testimonianze si è avvalsa della collaborazione delle giornaliste Elena Teatini e Luigina Miccio, il volume è presentato da Maria Antonietta Bianco, Presidente della Federazione Nazionale Collegi delle Ostetriche. La prefazione è stata curata da Lidia Menapace.
Alla presentazione a Palazzo del POpolo interverranno l’Assessore alle Politiche attive del lavoro e alle Pari Opportunità della Regione Umbria Maria Prodi, la Consigliera di Parità della Regione dell’Umbria Marina Toschi, l’Assessore alla Cultura del Comune di Orvieto Teresa Manuela Urbani, l’autrice Patrizia Mari, le donne protagoniste dei racconti.
Sono previsti interventi musicali della Scuola di Musica di Orvieto e letture dell’attrice Rita Vannuccini.
Il libro "Il mestiere del parto. Le ostetriche dell’Umbria si raccontano" vuole ripercorrere, attraverso una raccolta di testimonianze di ostetriche e ostetrici che hanno operato e operano nella regione Umbria, l’evoluzione di una professione antica e unica. Il metodo adottato per la ricerca è quello dell’indagine basata, prioritariamente, sull’approccio alle fonti autobiografiche orali. La narrazione è suddivisa in modo da consentire vari percorsi di lettura: quello cronologico, per permettere la lettura del cambiamento socio-culturale di una professione e della società in cui ha costantemente operato; quello informativo libero, che permette una lettura delle sezioni variamente dislocate nel testo.
Attraverso il racconto di sé le ostetriche intervistate fanno emergere aspetti legati agli affetti personali, al costume sociale e ai cambiamenti nel tempo della società e della loro professione. Attrraverso queste testimonianze spontanee di una sessantina di ostetriche umbre - scelte a campione per dare una rappresentazione più completa possibile della categoria - il libro è uno strumento utile non solo per ripercorrere l’evoluzione di questa figura professionale, ma per riflettere sul materno e sulla maternità e per ripercorrere le tracce del cammino che la donna ha compiuto in Umbria, nella seconda metà del Novecento, alla ricerca dell’emancipazione, del riconoscimento sociale, dell’affermazione della specificità femminile che nel parto conosce la sua espressione più palese.
Il volume si rivolge a un ampio pubblico, arricchito com'è da contributi di altri soggetti che si ricollegano alla figura dell’ostetrica, quali il pediatra, il ginecologo, lo psicologo, la stessa madre. Ogni donna, ma anche ogni uomo, vi possono trovare spunti di vario e molteplice interesse.
“La contrazione delle nascite – spiega Marina Toschi – e l’aumento delle prestazioni mediche hanno oggi ridotto gli spazi per l’ostetrica. Ma non è di certo calato nelle donne il desiderio di attenzioni, ascolto, professionalità, per mantenere e realizzare lo sviluppo di una maternità nella fisiologia”.
“Abbiamo ritenuto importante presentare a Orvieto questa iniziativa editoriale - afferma l’Assessore alla Cultura, Teresa Manuela Urbani – per promuovere la cultura del parto, che nel corso dei secoli è molto cambiata elevando senza dubbio le garanzie di salute per la madre e il bambino, nell’intento di contribuire a rivalutare questo mestiere antico come il mondo, rivalutandone cioè gli aspetti emotivi ed affettivi che, forse, si sono persi di vista nella prospettiva della medicalizzazione. Ripensare la storia del parto ci è sembrato un modo per riappropriarci di una cultura degli affetti e delle emozioni che va valorizzata anche in un criterio moderno di stretta collaborazione con le strutture ospedaliere e i servizi di base. In questo senso – conclude l’Assessore Urbani – le testimonianze di lavoro contenute nel volume saranno un utile contributo all’impegno quotidiano che si svolge nelle attuali strutture socio-sanitarie dove, sempre più - e ciò avviene anche nella nostra realtà - le competenze mediche si intrecciano con progetti socio-educativi, come ad esempio i corsi di preparazione al parto o il progetto ‘Nati per leggere’, che guardano agli aspetti psico-sociologici del nascere”.
L'appuntamento culturale, patrocinato dalla Regione dell’Umbria, dalla Consigliera di Parità della Regione Umbria e dal Comune di Orvieto/Assessorato alla Cultura, corona un paziente e prezioso lavoro di documentazione voluto dalla Consigliera di Parità della Regione dell’Umbria Marina Toschi: scritto dalla giornalista Patrizia Mari, che nella raccolta delle testimonianze si è avvalsa della collaborazione delle giornaliste Elena Teatini e Luigina Miccio, il volume è presentato da Maria Antonietta Bianco, Presidente della Federazione Nazionale Collegi delle Ostetriche. La prefazione è stata curata da Lidia Menapace.
Alla presentazione a Palazzo del POpolo interverranno l’Assessore alle Politiche attive del lavoro e alle Pari Opportunità della Regione Umbria Maria Prodi, la Consigliera di Parità della Regione dell’Umbria Marina Toschi, l’Assessore alla Cultura del Comune di Orvieto Teresa Manuela Urbani, l’autrice Patrizia Mari, le donne protagoniste dei racconti.
Sono previsti interventi musicali della Scuola di Musica di Orvieto e letture dell’attrice Rita Vannuccini.
Il libro "Il mestiere del parto. Le ostetriche dell’Umbria si raccontano" vuole ripercorrere, attraverso una raccolta di testimonianze di ostetriche e ostetrici che hanno operato e operano nella regione Umbria, l’evoluzione di una professione antica e unica. Il metodo adottato per la ricerca è quello dell’indagine basata, prioritariamente, sull’approccio alle fonti autobiografiche orali. La narrazione è suddivisa in modo da consentire vari percorsi di lettura: quello cronologico, per permettere la lettura del cambiamento socio-culturale di una professione e della società in cui ha costantemente operato; quello informativo libero, che permette una lettura delle sezioni variamente dislocate nel testo.
Attraverso il racconto di sé le ostetriche intervistate fanno emergere aspetti legati agli affetti personali, al costume sociale e ai cambiamenti nel tempo della società e della loro professione. Attrraverso queste testimonianze spontanee di una sessantina di ostetriche umbre - scelte a campione per dare una rappresentazione più completa possibile della categoria - il libro è uno strumento utile non solo per ripercorrere l’evoluzione di questa figura professionale, ma per riflettere sul materno e sulla maternità e per ripercorrere le tracce del cammino che la donna ha compiuto in Umbria, nella seconda metà del Novecento, alla ricerca dell’emancipazione, del riconoscimento sociale, dell’affermazione della specificità femminile che nel parto conosce la sua espressione più palese.
Il volume si rivolge a un ampio pubblico, arricchito com'è da contributi di altri soggetti che si ricollegano alla figura dell’ostetrica, quali il pediatra, il ginecologo, lo psicologo, la stessa madre. Ogni donna, ma anche ogni uomo, vi possono trovare spunti di vario e molteplice interesse.
“La contrazione delle nascite – spiega Marina Toschi – e l’aumento delle prestazioni mediche hanno oggi ridotto gli spazi per l’ostetrica. Ma non è di certo calato nelle donne il desiderio di attenzioni, ascolto, professionalità, per mantenere e realizzare lo sviluppo di una maternità nella fisiologia”.
“Abbiamo ritenuto importante presentare a Orvieto questa iniziativa editoriale - afferma l’Assessore alla Cultura, Teresa Manuela Urbani – per promuovere la cultura del parto, che nel corso dei secoli è molto cambiata elevando senza dubbio le garanzie di salute per la madre e il bambino, nell’intento di contribuire a rivalutare questo mestiere antico come il mondo, rivalutandone cioè gli aspetti emotivi ed affettivi che, forse, si sono persi di vista nella prospettiva della medicalizzazione. Ripensare la storia del parto ci è sembrato un modo per riappropriarci di una cultura degli affetti e delle emozioni che va valorizzata anche in un criterio moderno di stretta collaborazione con le strutture ospedaliere e i servizi di base. In questo senso – conclude l’Assessore Urbani – le testimonianze di lavoro contenute nel volume saranno un utile contributo all’impegno quotidiano che si svolge nelle attuali strutture socio-sanitarie dove, sempre più - e ciò avviene anche nella nostra realtà - le competenze mediche si intrecciano con progetti socio-educativi, come ad esempio i corsi di preparazione al parto o il progetto ‘Nati per leggere’, che guardano agli aspetti psico-sociologici del nascere”.
Omaggio ad un'ostetrica

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.