"L'IC 598 resterà sulla Linea Lenta", Comitato Pendolari Roma-Firenze sul piede di guerra

Indignati. È questa la parola che serpeggia tra i pendolari che si apprestano ad un’altra giornata interminabile.
Indignati. A seguito di una comunicazione di RFI che riporta “Si informa che per il treno IC 598 si prevede il prolungamento del provvedimento di inoltro in linea Lenta, con un allungamento di percorrenza di circa trentacinque minuti fino a fine orario". Parole che per molti non significano nulla, ma per chi viaggia su quel treno diventa una condanna a nuove giornate interminabili.
E l’indignazione cresce nei confronti di RFI perché in una precedente lettera di risposta al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT) veniva scritto “Saranno vagliate soluzioni di sistema anche in relazione al treno 598”.
La soluzione di sistema è questa: Linea Lenta ad oltranza, in barba al servizio pubblico, perché il treno 598 in Direttissima destabilizza, secondo quanto si legge tra le righe della suddetta comunicazione, il buon funzionamento della rete e il rispetto degli orari degli altri treni.
Indignati. Per le non reazioni delle Istituzioni, che solo a parole stanno sostenendo questo tentativo di riportare il treno ad un tempo di percorrenza umano. Proprio ieri arrivavano rassicurazioni dai referenti regionali su un possibile re-instradamento in Direttissima dal 28 Aprile. Due ore dopo il Coordinamento dei Comitati Pendolari Umbri riceveva, per conoscenza, la PEC di RFI, indirizzata alla Direzione competente del MIT, con l’annuncio del prolungamento della percorrenza in Lenta. Allora viene da chiedersi dove è la verità? Come si può riporre fiducia sui nostri referenti istituzionali?
Indignati. Per l’assordante silenzio del Comune, a parte qualche annuncio di richiesta di incontro con il Ministero dei Trasporti, mai avvenuto sinora. Così come del primo cittadino: se è pur vero che c’è un assessore di competenza che si sta occupando della questione, in tutti questi mesi una parola di partecipazione sarebbe stata apprezzata.
Indignati. Perché le Istituzioni e la politica si dimenticano che questa moltitudine di persone costretta ogni giorno a viaggi della speranza per andare al lavoro lo fa perché in questa Regione e soprattutto in questo Comune non c’è lavoro per tutti. Dire che sia responsabilità della politica forse è troppo, però quanto meno la politica dovrebbe prendere atto che è comunque un fallimento economico e sociale dei territori e coadiuvare chi è costretto a spostarsi, anziché rispondere al disagio solo con sterili contentini a parole.
La Presidente di Regione aveva celebrato la vittoria della sua coalizione ribadendo che il voto aveva restituito l’Umbria agli umbri. Visto che, nonostante questi disagi che denunciamo da mesi, il primo provvedimento sui trasporti ferroviari annunciato dall’Assessore regionale di competenza è stato un potenziamento dei trasporti verso Assisi in questo anno giubilare. Allora viene da chiedersi se esistano umbri di serie A e umbri di serie B.
A voi lettori l’ardua sentenza.
Comitato Pendolari Roma-Firenze

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