Comitato Pendolari Roma-Firenze: "Nessuna risposta ufficiale dalle istituzioni, solo promesse disattese"

I pendolari tornano a far sentire la loro voce, in un silenzio, quello delle istituzioni, che giudicano "assordante". "Dopo promesse di incontri con Ministero, Regione Toscana e sindaci - affermano dal Comitato Pendolari Roma-Firenze - tutto tace, se non qualche risposta ufficiosa che però non è seguita da fatti concreti. Il problema è che a giugno ci sarà il cambio orario e se non recuperiamo gli slot, ossia se i treni Regionali e Intercity non tornano con orari e tempi di percorrenza di prima dei lavori sulla linea Roma-Firenze (inizio gennaio), corriamo il rischio di rimanere nella situazione attuale, insostenibile per chi usa il treno quotidianamente per ragioni di lavoro o studio.
Una condizione che potrebbe protrarsi fino al prossimo cambio orario, ovvero fino a fine anno, oppure, peggio ancora, diventare strutturale. E intanto continuano i disagi: i regionali sono spesso in ritardo ed essendoci coincidenze, inserite per i lavori, ai viaggiatori capita di restare a piedi o di arrivare a destinazione con svariati minuti di ritardo. Convogli fermi in ingresso in stazione, treni che si ritrovano sulla linea convenzionale invece che in direttissima e lunghi stop a Roma Tiburtina stanno diventando quasi la quotidianità.
Per non parlare dell'Intercity 598 per Firenze, fino a lunedì 28 aprile con orario d’arrivo alle 19.48 ad Orvieto, che accumula almeno due o tre volte a settimana ritardi che lo portano ad avere tempi di percorrenza simili ad un viaggio sino Bologna, per non parlare di quanto successo all'IC 596 Napoli - Milano instradato, un venerdì, a Roma Ostiense per poi percorrere la linea Tirrenica e le fermate fino Pisa, senza che venissero avvisati i viaggiatori diretti verso le stazioni di Orvieto-Chiusi-Terontola. Siamo profondamente delusi e irritati per questa situazione.
Riteniamo necessario un confronto immediato tra la Regione Umbria, la Regione Toscana, titolare di gran parte dei treni sovraregionali da e per Roma, a cui debbono partecipare anche le amministrazioni comunali di Orvieto e Chiusi, per arrivare ad azioni concertate che portino al ripristino degli orari ante lavori ed a un miglioramento generale delle condizioni di viaggio e dei tempi di percorrenza.
Riteniamo infine necessario che queste amministrazioni si confrontino con il Ministero dei Trasporti in merito alla situazione degli Intercity, che dipendono dal Ministero stesso. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di convogli con obbligo di servizio pubblico. Siamo stanchi di chiedere qualcosa che dovrebbe essere premura delle Istituzioni locali e regionali perseguire. 'Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano', diceva Martin Luther King. Forse i nostri disagi non contano a sufficienza".

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