Orvieto non dimentica il sacrificio dei Sette Martiri per la libertà e la democrazia

Nell'81esimo anniversario, la città di Orvieto ha reso omaggio come annunciato ai sette giovani orvietani vittime dell’eccidio nazifascista di Camorena il 29 marzo 1944: Alberto Poggiani, Amore Rufini, Ulderico Stornelli, Federico Cialfi, Raimondo Gugliotta, Raimondo Lanari e Dilio Rossi. Nella mattina di sabato 29 marzo il tradizionale corteo aperto dalla Filarmonica “Luigi Mancinelli” ha raggiunto il cippo che ne onora la memoria dove è stata deposta una corona di fiori.
Presenti il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, la presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi, il presidente del consiglio comunale di Orvieto, Stefano Olimpieri, il vicesindaco di Orvieto Stefano Spagnoli, i sindaci di Castiglione in Teverina, Mirko Luzi, Castel Viscardo, Daniele Longaroni, e Porano, Marco Conticelli, rappresentanti del Comune di Parrano, le autorità militari e i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni combattentistiche, la delegazione dell’Anpi Orvieto guidata dal presidente Fabrizio Cortoni, i familiari di Albero Poggiani e i cittadini.
“I martiri di Camorena – ha detto il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, che nel suo intervento ha ricordato Ines Stornelli, figlia di Ulderico, recentemente scomparsa – sono testimoni e custodi di valori fondamentali che devono rimanere vivi nelle nostre azioni quotidiane. La libertà, la giustizia, la democrazia oggi sembrano scontati ma quello che accade nel Mondo ci ricorda spesso di quanto invece possano ancora essere vulnerabili e ci richiama a rinnovare il nostro impegno ogni giorno. Per questo la memoria non può essere solo un rito ma è una risposta.
Ogni volta che ci troviamo di fronte a discriminazioni, a intolleranza o a chi cerca di limitare la libertà, siamo infatti chiamati a rispondere con gli stessi valori che quei giovani orvietani hanno difeso. Questa memoria, se vissuta in modo autentico, deve spingerci a fare scelte concrete. A non dare mai per scontato il nostro impegno civico, a difendere attivamente i diritti di ogni persona e a proteggere le istituzioni democratiche. Una memoria che deve essere condivisa perché in occasioni come queste non serve rimarcare le differenze ed è significativa oggi la presenza della Regione a testimonianza di una comunità che di fronte a tragedie come queste si unisce“.
“Chi ci ha preceduto – aggiunge – ci ha lasciato in eredità un patrimonio di valori che non possiamo e non dobbiamo dimenticare e questa giornata, questo corteo, ci ricorda che la memoria non è solo un ricordo univoco e individuale, ma un atto di comunità e di responsabilità in particolare verso le giovani generazioni. E questo luogo è il punto di incontro, non solo fisico, di una comunità che si unisce per rendere omaggio ai martiri e riflettere sui valori che hanno protetto“.
“Con la sindaca Tardani condivido l’esigenza di mandare gli stessi messaggi – ha affermato la presidente del consiglio regionale, Sarah Bistocchi – perché la Resistenza non l’ha fatta un gruppo di amici, non erano tutti dello stesso partito e non andavano d’accordo su tutto. Ma erano persone accomunate dalla necessità di mettersi insieme per combattere un regime autoritario, per difendere la libertà e dare dignità al tricolore italiano. Perché in quel momento bisognava stare insieme oltre le legittime divergenze del momento, un modello e un esempio da seguire anche oggi.
Avremmo tante divergenze su tanti temi, ma quando si parla dei valori della Costituzione dobbiamo stare tutti dalla stessa parte e tutti insieme. Questi ragazzi orvietani – ha proseguito – hanno combattuto qualcosa più grande di loro e l’hanno pagato a caro prezzo. Con le dovute proporzioni anche noi oggi non viviamo un bel clima nel Mondo, ci sono tanti conflitti, molti dei quali a noi nemmeno noti, e soffia un vento forte di odio e intolleranza. La vicenda che ricordiamo oggi deve essere quindi di monito ed esempio. Non giriamoci dall’altra parte, perché è vero che non ci può essere futuro senza il passato, che non va dimenticato, ma in mezzo c’è il presente e siamo noi a decidere che tipo di futuro consegneremo a chi verrà dopo“.
Dopo la cerimonia al Cippo dei Sette Martiri, è stata deposta una corona di alloro anche presso il cimitero del Commonwealth mentre in mattinata è stata posizionata sulla targa in Piazza XXIX Marzo, il luogo della città intitolato all’eccidio di Camorena.

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