cronaca

Si svolgerà a Orvieto il XXVIII Congresso eucaristico nazionale nel 2027

mercoledì 12 marzo 2025
di G. An.

Orvieto si prepara ad accogliere, nel 2027, il XXVIII Congresso Eucaristico Nazionale. La notizia, accolta con grande gioia dalla comunità ecclesiale, è stata annunciata ufficialmente da Monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della diocesi di Orvieto-Todi. Con un messaggio carico di gratitudine e significato spirituale, il presule ha sottolineato l’importanza di questo appuntamento per la Chiesa locale e per l’intera Regione ecclesiastica dell’Umbria, che sarà coinvolta attivamente nelle celebrazioni e nelle iniziative connesse all’evento.

L’assegnazione del Congresso a Orvieto è stata deliberata dal Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), con il sostegno del Presidente, il Cardinale Matteo Zuppi. Una decisione che trova le sue fondamenta in motivazioni storiche, artistiche e spirituali profondamente radicate nella tradizione della città.

Orvieto, definita da San Paolo VI come la "civitas eucharistica supra montem posita", ha un legame indissolubile con la celebrazione dell’Eucaristia. Fu proprio sulla Rupe che, nel 1264, Papa Urbano IV promulgò la Bolla Transiturus de hoc mundo, istituendo la festa del Corpus Domini per tutta la Chiesa, ispirandosi al Miracolo Eucaristico di Bolsena. Nel 1964, in occasione del VII centenario della Bolla, San Paolo VI visitò Orvieto e pronunciò il celebre "Messaggio di Orvieto", nel quale riconobbe la città come un luogo privilegiato per la riflessione e la celebrazione eucaristica. Nel suo discorso - che lo stesso Monisgnor Sigismondi ha ricordato durante la Messa della Pace dello scorso dicembre rivolgendo il saluto della Diocesi a Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano - il Pontefice evidenziò tre motivi fondamentali che rendono Orvieto una sede naturale per un evento di tale portata: la sua rilevanza storica, il valore artistico della Cattedrale e la profonda devozione che permea la comunità locale.

L’annuncio del Congresso Eucaristico Nazionale 2027 assume oggi un significato ancora più profondo. Monsignor Sigismondi, nel suo messaggio, ha ripreso un’intuizione di San Paolo VI, che invitava a considerare l’Eucaristia come "pegno e conforto" per la Pace nel mondo.

Il messaggio di Monsignor Gualtiero Sigismondi, Vescovo della Diocesi di Orvieto Todi

Con limpida gioia ricevo e trasmetto la lieta notizia che verrà celebrato a Orvieto, nel 2027, il XXVIII Congresso eucaristico nazionale. Anche a nome del popolo di Dio e del presbiterio della Diocesi di Orvieto-Todi esprimo la mia profonda gratitudine al Presidente della CEI, S. E. card. Matteo Zuppi, e ai membri del Consiglio episcopale permanente per aver maturato e assunto questa decisione che vedrà direttamente coinvolte, in maniera diffusa, anche altre Chiese particolari della Regione ecclesiastica Umbria.

Le motivazioni che giustificano la celebrazione del prossimo Congresso eucaristico nazionale nella “civitas eucharistica supra montem posita” sono riconducibili a quelle indicate da San Paolo VI nel “Messaggio di Orvieto”, consegnato alla città della Rupe, l’11 agosto 1964, in occasione del pellegrinaggio da lui compiuto nel VII centenario della Bolla di Urbano IV Transiturus de hoc mundo.

“C’è una ragione storica – confida il Santo Padre – che Ci invita (a Orvieto), Città che intreccia le sue secolari vicende con quelle non solo del dominio temporale dei Papi, ma altresì del loro ministero apostolico”. Ma soprattutto – aggiunge – vi è “un motivo artistico che esercita una perenne attrazione a venire quassù non solo per la curiosità dei Turisti, o per il godimento degli Artisti, ma per la devozione dei Credenti”. Essi trovano, “splendida di fede e di bellezza, una superlativa opera dell’arte”, la Cattedrale, ammirata “per la finezza della sua armonia”. “Il Duomo di Orvieto – scrive Papa Montini – porta “l’eco incantevole del racconto del miracolo di Bolsena”, riflesso nell’officiatura, “monumento letterario e liturgico denso di pensiero e di pietà”, che san Tommaso d’Aquino dedica all’Eucaristia per la solennità del Corpus Domini, già in uso a Liegi, estesa a tutta la Chiesa da Urbano IV. C’è infine un’altra ragione che, nelle circostanze attuali, rende particolarmente felice la decisione di celebrare a Orvieto il prossimo Congresso eucaristico nazionale. San Paolo VI, a conclusione del “Messaggio di Orvieto”, suggerisce “un’intenzione speciale che mai ci deve abbandonare, quella di pregare per la pace del mondo, di cui l’Eucaristia è pegno e conforto”.

Porre la pace, bene tanto prezioso quanto fragile, sulla “rupe” dell’adorazione eucaristica è l’impegno con cui Orvieto si dispone, sin d’ora, a preparare e a condividere la gioia grande di celebrare il XXVIII Congresso eucaristico nazionale.

Gualtiero Sigismondi

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