"Non è un paese per gatti". A Sugano una strage silenziosa di animali avvelenati

Nel cuore della tranquilla comunità di Sugano si sta consumando una barbarie che non può e non deve restare in silenzio. Nel giro di un solo mese, una ventina di gatti – alcuni appartenenti alla colonia felina regolarmente registrata, altri di proprietà – sono stati trovati morti, vittime di bocconi avvelenati disseminati con crudeltà nelle piazze, nei vicoli e persino nelle campagne circostanti.
Ma non è tutto: anche un cane, mentre passeggiava al guinzaglio con il suo padrone, ha ingerito accidentalmente uno di questi bocconi mortali. Nonostante il disperato tentativo di salvarlo portandolo d'urgenza alla clinica veterinaria di Perugia, il povero animale non ce l'ha fatta. I veterinari hanno confermato che la causa del decesso è stata un'intossicazione da veleno per topi.
Questo gesto vile e criminale non solo ha causato la morte di animali indifesi, ma rappresenta un grave pericolo per l'intera comunità. I bocconi avvelenati, sparsi nelle vie del paese, potrebbero finire nelle mani di un bambino, con conseguenze inimmaginabili. È inaccettabile che un atto così crudele e irresponsabile possa mettere a rischio la sicurezza pubblica, trasformando Sugano in un luogo di inciviltà dove a farne le spese sono creature innocenti.
Il culmine di questa barbarie si è registrato nei giorni scorsi, quando, quasi come gesto intimidatorio, i bocconi sono stati lasciati direttamente nelle ciotole della colonia felina situata di fronte all’abitazione della signora Laura Rosati. Un atto che sa di sfida, di minaccia, di crudeltà senza limiti. Laura si occupa da anni dei gatti abbandonati: ha costruito rifugi, offre loro cibo e amore. I felini della colonia sono regolarmente controllati dalla ASL veterinaria e, nella maggior parte dei casi, sterilizzati.
Chiunque abbia compiuto questi gesti deve essere individuato e punito con la massima severità. L’uccisione di animali con esche avvelenate è un reato punibile per legge, e le autorità devono intervenire tempestivamente per fermare questa strage prima che accada l’irreparabile.
Chiediamo alla comunità di Sugano di non voltarsi dall'altra parte. Se qualcuno ha visto qualcosa, se esistono sospetti o segnalazioni, è doveroso rivolgersi alle forze dell’ordine. È il momento di unire le forze per dire basta a questa violenza insensata. Gli animali non hanno voce per difendersi, ma noi sì. E dobbiamo usarla per fermare questi gesti incivili e crudeli prima che sia troppo tardi.
Francesca Vincenti

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