cronaca

A Sferracavallo la reunion di ex colleghi Itelco di tutti tempi

lunedì 3 febbraio 2025
di David Governatorini

Domenica 2 febbraio alla Sala Polivalente di Sferracavallo abbiamo dato vita ad una bellissima reunion di ex colleghi Itelco. L'evento è nato dall’idea da un paio di loro che, per caso, incontrandosi per altre vicissitudini, hanno buttato là la proposta di fare un pranzo o una cena per rivedersi dopo tanti anni e passare qualche ora insieme. Di lì a poco è stato creato un gruppo WhatsApp che, nei giro di qualche giorno, ha raggiunto gli oltre 80 componenti.

L’idea si è propagata e il gruppo, nelle settimane prima di Natale, è arrivato a quota 135 iscritti. Capite che organizzare un evento con questo numero di persone, trovare la location e il catering, permettendo a tutti di essere presenti - chi da Perugia, chi da Ancona chi da diversi paesi di Umbria e Lazio - non era uno scherzo e con due mesi di anticipo è stata pianificata la data del 2 febbraio. 

L’evento, però, si è realizzato e il motore che lo ha trainato è stato l’entusiasmo di tutti, oltre a quello di chi ha organizzato. Tutti hanno scritto, proposto e contattato altri ex colleghi perché tutti avevano un trascorso che riportava attuali i ricordi, le sensazioni e la voglia di ripercorrere i tempi che furono.

Itelco Spa, azienda orvietana Docg nata negli anni '60, creatura del compianto professor Eugenio Fumi, al di là delle vicissitudini accadute nel trascorrere dei decenni, è stata creata e cresciuta fino a divenire nei periodi di massimo splendore una grande azienda che per Orvieto e i territori limitrofi era, dopo l’Ospedale e il Comune, la più grande per numero di addetti, senza voler sminuire altre realtà industriali di quel periodo.

Negli anni '80/'90 del secolo scorso, Itelco, il suo brand, la sua tecnologia e i suoi prodotti sono stati venduti ed installati in moltissime nazioni sparse nei cinque continenti. Con i propri apparati ha permesso a broadcaster pubblici, nazionali ed internazionali di servire milioni e milioni di ascoltatori e telespettatori che ricevevano nelle proprie case i segnali trasmessi dai trasmettitori radio a modulazione di frequenza e televisivi, prima in maniera analogica e poi con l’avvento della radio e televisione digitale, anche in queste nuove modalità. Di paripasso con l’avanzare della tecnologia, Itelco avanzava mantenendo i propri prodotti all’avanguardia e in alcuni periodi grazie a particolari intuizioni costruttive, come quella di raffreddare i trasmettitori con liquidi refrigeranti, essere stati i primi al mondo.

C’erano i dirigenti della prima ora, i fratelli Basili, progettisti storici, Giovanni Zapponi, un collega che iniziando nel 1968 allora ancora studente, ha interamente prestato la sua attività lavorativa, fino al raggiungimento della pensione sempre alle dipendenze di Itelco, direttori di produzione, Lucio Bacchio e Roberto Morino, direttore amministrativo Fabio Marcaccio, ingegneri elettronici e meccanici, capireparto, magazzinieri, tecnici cablatori collaudatori, tecnici meccanici disegnatori, segretarie amministrative, commerciali post vendita, assistenza tecnica, imballi e spedizioni, tutti i reparti tutte le attività erano rappresentate. 

Uomini e donne nate a partire da  fine degli anni '40 fino agli anni '80, cinque decadi, cinque generazioni che, con orgoglio, competenza, professionalità e attaccamento, hanno contribuito a fare una realtà locale grande nel mondo. Come purtroppo per le vicissitudini della vita, che non sono sempre favorevoli, anche nella storia di Itelco ci sono stati  periodi difficili, che causarono avvicendamenti della proprietà, fermi e ripartenze,licenziamenti, dimissioni,  purtroppo dolorosi, ma ieri lo spirito è stato quello di non giudicare, non adittare colpe o responsabilità, ma quello di celebrare noi stessi, i nostri rapporti lavorativi interpersonali, gli aneddoti, i viaggi all’estero ,l’orgoglio di aver lavorato e aver contribuito a fare questa azienda grande nel mondo, e con essa aver portato il nome di Itelco e di Orvieto nel mondo con tutto il nostro orgoglio.

Io da neo-diplomato, appena uscito dall’Ipsia di Orvieto, entrai in un'azienda che è stata la mia fonte di crescita tecnica, umana e formativa come persona. Ho avuto la fortuna di girare il mondo e come me tanti altri colleghi siamo cresciuti, dando ma ricevendo anche, come competenze, che sono state  anche seme per dar vita ad altre realta aziendali parallele che anche esse stanno operando e danno lavoro a decine di persone a tutt’oggi nell’Orvietano.

Tra le emozioni emerse, la sensazione di aver preso una macchina del tempo che ci ha riportato hai tempi d’oro, e le cose belle hanno prevalso su tutto il resto e ci hanno fatto ringiovanire di 25/30 anni, ed è stato un bel tuffo al cuore, essere ancora oggi innamorati di ciò che Itelco fu, dimostra che le maestranze erano visceralmente attaccate a questa azienda e alle relazioni tra colleghi che si erano instaurate negli anni; purtroppo oggi il mondo del lavoro ha perso questa dimensione, le dinamiche interpersonali sono cambiate, allora gli “anziani” trasferivano know how con estremo piacere, facendo crescere anche i più giovani da poco entrati in servizio garantendo ricambio generazionale e allargamento di competenze. 



Oggi le dinamiche sono molto più fredde, ai giovani il mondo del lavoro è precluso non sono visti come risorsa futura ma come costo da dover formare, per i pochi che riescono a trovare un occupazione, e non è vero che i giovani non hanno voglia di fare nulla , forse sono delusi dai più grandi e in questi hanno perso la fiducia, non stà a me dire perché accade questo, ma tra di noi ieri è emerso forte che il bagaglio di sapere conoscenza e competenza purtroppo tra qualche anno resterà solo in coloro che lo hanno potuto acquisire e scomparirà con i nostri futuri pensionamenti. Per tutto questo  vista la bellissima giornata ci siamo ripromessi di ripetere nuovamente un evento del genere per custodire tra di noi l’orgoglio di aver lavorato alla Itelco Spa di Orvieto.