Colpo di scena: tutti assolti per il dissesto di Terni
L'esito finale è stato di piena assoluzione per tutti. Per il noto caso del dissesto del Comune di Terni, salito alla ribalta delle cronache nazionali, nel mese di ottobre del 2022, la Corte dei Conti dell’Umbria aveva condannato l'allora sindaco Leopoldo Di Girolamo e l’assessore al Bilancio Vittorio Piacenti D’Ubaldi a pagare una cifra pari a venti volte le loro retribuzioni mensili lorde, rispettivamente: 11.180 euro per il primo e 59.034 euro per il secondo. Erano state comminate anche pesanti sanzioni interdittive. Tutti gli altri convenuti, invece, erano stati assolti.
Con un sorprendente "colpo di scena", la Seconda Sezione di Appello della Corte dei Conti ha accolto l’appello principale proposto dall'avvocato Nicola Pepe, difensore dell’assessore Piacenti D’Ubaldi, che è stato così assolto e scagionato da tutte le accuse. Stesso esito per l’appello incidentale presentato dai legali dell'ex primo cittadino ternano.
"Ho sempre avuto fiducia nell’accertamento della verità da parte della Corte dei Conti – afferma l’avvocato Nicola Pepe (nella foto) –, la Seconda Sezione Centrale ha accolto sotto ogni profilo e nel merito l’appello di Piacenti D’Ubaldi, riconoscendo la correttezza del suo operato che, da amministratore pubblico, è stato pienamente legittimo e conforme ai principi della buona amministrazione e del buon governo.
Da assessore al Bilancio ha, infatti, intrapreso e fatto intraprendere tutte le contromisure utili e necessarie a salvaguardare gli equilibri di finanza pubblica dell’ente. Il suo agere è stato quindi a tutela del Comune e dei cittadini ternani ed ora la Corte lo ha chiaramente messo nero su bianco".
Soffermandosi sul giudizio, l’avvocato contabilista aggiunge che "si è trattato di un processo molto complesso, introdotto con un rito speciale (sanzionatorio), è stato uno dei primi ad essere adottato a livello italiano dopo il sindaco di Catania, Enzo Bianco".