Riserva della Biosfera Unesco del Monte Peglia, Legambiente e Libera esprimono preoccupazione per la situazione della legalità nell'area di San Venanzo
Due diverse notizie di stampa, a breve distanza, nei giorni scorsi, danno conto di notevoli attività di coltivazione e spaccio di droga, nell’area di San Venanzo e dell'Orvietano, nel cuore della Riserva della Biosfera Unesco del Monte Peglia, sito di eccellenza su scala internazionale. Due diversi bivacchi sono stati scoperti dalla Polizia di Stato, nell’area boschiva. Una piantagione di cannabis è stata scoperta dai Carabinieri Forestali: in un casolare sono stati sequestrati oltre 14 chili di sostanza stupefacente che, se messi sul mercato, avrebbero fruttato oltre 1,5 milioni di euro.
La Polizia scopre e bonifica due aree di spaccio nel territorio orvietano
Casolare trasformato in deposito di droga: sequestrati 14 kg di marijuana
Si tratta di notizie allarmanti e gravi, ancor di più se si fossero realizzate nel demanio regionale, e che confermano le preoccupazioni più volte espresse, e di vario tipo, sulla legalità dell’area che sembra a rischio. Ringraziamo le Forze dell’Ordine. È doveroso chiarire se si tratta di condotte maturate in un clima di coperture, di omertà diffusa, sottotraccia, perciò stesso altamente pericolose.
Rinnoviamo nuovamente l’appello al rafforzamento della vigilanza della Forze dell’Ordine nell'area, per fugare il dubbio che tali condotte abbiano avuto appunto inerzie o addirittura compiacenze istituzionali, con danni all’immagine internazionale della Riserva della Biosfera Unesco e al promuovimento della legalità di cui essa si è fatta e si farà portatrice. L’Associazione Monte Peglia per Unesco, Soggetto gestore della Riserva della Biosfera Unesco del Monte Peglia, Legambiente Umbria, che collabora con la Riserva e ne segue le vicende, e Libera sottoscrivono l’appello.