cronaca

"La Diocesi ha scelto di ridare alla Parrocchia quello che era della Parrocchia, a favore della Parrocchia"

giovedì 20 giugno 2024

Le prime avvisaglie di una grave difficoltà economica e demografica legata alla Scuola dell'Infanzia Paritaria Parrocchiale "Santa Maria della Stella" di Sferracavallo erano già nell'aria lo scorso anno. Lo conferma don Danilo Innocenzi, parroco di Sferracavallo, chiarendo che l'asilo in questione, pur non essendo gestito dalla Parrocchia, ne è parte integrante.

"La denatalità e l'assenza di finanziamenti regionali alla Scuola Paritaria - spiega - hanno pesato molto, da sempre, sull'Asilo, sulla gestione della Cooperativa e sulle casse della Parrocchia gravate da un debito pregresso di 500.000 euro. Non mi sembra che le famiglie avessero o potessero fare qualcosa per invertire la rotta, dal momento che nessuno è stato capace di aggregare nell'ultimo anno altre famiglie, naturalmente più allettate dai prezzi più bassi degli altri asili.

Altrimenti le nuove iscrizioni all'Infanzia per il 2025 non sarebbero state pari a 1 e quelle del Nido pari a 3. Non mi sembra che abbiano riscosso molto successo gli open day, seppur preparati a dovere dalle nostre graditissime insegnanti. Che le difficoltà dell'Asilo siano trapelate da voci di corridoio, è in parte una stortura intellettuale, giacché prima che la nostra Parrocchia parlasse con le insegnanti e con il vescovo all'indomani della decisione della Cooperativa di non poter più proseguire, la comunità era stata informata delle difficoltà della scuola dal sottoscritto sia alle messe domenicali sia di persona parlando con alcune famiglie.

Quando, seppur in maniera non ufficiale, giacché le maestre non sono dipendenti della Parrocchia ma della Cooperativa, ho dato notizia che il vescovo non intendeva parlare di chiusura della struttura, ma di una sua possibile conversione in un piccolo oratorio per famiglie e ragazzi, in diversi si sono scandalizzati perché questo sarebbe stato il motivo per cui la Parrocchia alla fine non avrebbe osato di più impedendo la chiusura dell'asilo.

La Diocesi avrebbe potuto affittare i locali (cosa che non è successa fino adesso, perché la Cooperativa era in comodato d'uso gratuito e restituiva alla Parrocchia le spese per le utenze che la nostra Comunità anticipava mensilmente) e avrebbe potuto mettere a frutto questi locali per guadagnarci qualcosa. Siccome le parrocchie non portano avanti la missione di guadagnare denaro, ma quella di arricchire interiormente la gente, la nostra Diocesi ha fatto la scelta di ridare completamente alla Parrocchia quello che era della Parrocchia, a favore della Parrocchia di cui, tra l'altro, diverse famiglie dell'Asilo nemmeno si sentono parte perché abitano altrove".

Il parrroco sottolinea "la tristezza del momento, ma anche la speranza in un futuro prossimo in cui la nostra Parrocchia - dice - continua a scommettere sulle nuove generazioni e a servirle come fa tutti i giorni con 100 ragazzi al Grest, 160 fanciulli al Catechismo, un centinaio di persone impegnate nei vari Campeggi estivi...). Queste cose, anche di fronte alla Cooperativa, le abbiamo spiegate, grazie all'intervento dell'Economato diocesano e del Consiglio Parrocchiale degli Affari Economici, ai rappresentanti dei genitori che le hanno riferite, senza il bisogno di dover scrivere ai giornali comunicando una lettera formale della Cooperativa Walking che non toglie nulla a tutte le trattative, lente ma reali, che ci sono state dal 10 febbraio (giornata di chiusura delle iscrizioni) a questa parte.

La storia con i "se" e con i "ma", non si fa...noi dobbiamo prendere atto della realtà, dove non ci sono né attenti né distratti, ma solo persone tristi per la fine di un'epoca...fine che, vissuta con la dovuta speranza e con la fiducia nella Chiesa che ci guida, si trasforma nel "fine" della nostra vita...che non è quello di chiudere un cerchio, ma di cogliere negli eventi, anche i più tristi, un'occasione di riflessione e di conversione...con l'atteggiamento e la narrativa giusta, la poetica cioè dell'umiltà e non della prosopoea di chi spera che il mondo cambi sempre a partire dagli sforzi degli altri".