In ricordo della Nakba, la "catastrofe" palestinese del 1948
Ogni 15 maggio ricorre l'anniversario della Nakba, la "catastrofe" palestinese, che ricorda l'operazione di pulizia etnica a cui il popolo arabo della Palestina è stato sottoposto per mano dei gruppi armati, poi confluiti nell'esercito israeliano, coadiuvati dall'esercito coloniale inglese, nel 1948. I massacri, gli sfollamenti forzati e le violenze di quei mesi furono gli eventi che coincisero e diedero forza alla fondazione dello stato di Israele.
Un progetto coloniale tutto europeo offerto come soluzione alla tragedia del popolo ebraico, tremendamente colpito dal dilagante antisemitismo che aveva portato all'orrore dell'Olocausto. Ma non tutte le ingiustizie sono tali ai nostri occhi.
Così, dopo 76 anni, la tragedia di un popolo continua sotto gli occhi indifferenti delle istituzioni mondiali, che ignorano persino lo sterminio di innocenti in corso a Gaza e celebrano l'anniversario della fondazione di uno stato che oggi si macchia anche del crimine di genocidio.
Come Coordinamento orvietano per la Palestina chiediamo alle istituzioni e ai rappresentanti locali di prendere posizione e di ribadire la propria contrarietà al genocidio in corso, in ogni modo possibile. Chiediamo questo anche e soprattutto in nome dei molti anni di fraterna amicizia che hanno legato il nostro territorio alla Palestina, attraverso i progetti di collaborazioni stabiliti con le autorità palestinesi dei Territori occupati.
Dal giorno dello scoppio della guerra in Ucraina, molte sono state le iniziative istituzionali, seppure simboliche, volte a ribadire a spiegare a tutti, anche ai più piccoli, quanto la guerra sia di per sé una sconfitta per l'umanità. Chiediamo che la stessa attenzione e mobilitazione istituzionale si metta in campo anche per i 35000 morti palestinesi che in poco più di sei mesi hanno subìto ogni tipo di violenza e disumanizzazione.
Invitiamo, per questo, tutte le istituzioni locali del territorio orvietano e tutti i candidati alle prossime elezioni locali a prendere posizione e ad impegnarsi perché la questione palestinese torni oggi più che mai nel dibattito pubblico, per sostenere il diritto all'autodeterminazione e dare rappresentanza anche a tutti quegli elettori che inorridiscono nel vedere il livello di disumanità raggiunto in questi mesi a Gaza.
Coordinamento Orvietano per la Palestina
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