cronaca

Il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale recupera e restituisce un volume del '500

mercoledì 10 aprile 2024
di D.P.

"De vitis sanctorum ab Aloysio Lippomano, episcopo Veronae, viro doctissimo, olim conscriptis: tomus tertius, complectens sanctos mensium Mai, & Iunii". Un raro libro del '500, con riferimenti di stampa "Venezia, apud Ludouicum Auantium & Gasparem Bindonum, 1574" trafugato anni addietro dal fondo antico della Biblioteca Civica di Giove – a confermare l'appartenenza, la nota manoscritta sulla controguardia "Donato da Sua Eccellenza Padrona il Signor Duca [D:] Giuseppe Mattei alla Scuola dei Giovani di Giove per uso, e profitto dei medesimi, e ogni altro, che volesse attendere alla Lettura di questi Libri, che non fosse Scolare; ordinando però Suo Eccellenza Padrona, che questo libro non sia per verun pretesto estratto dalla Scuola, e che sia tenuto Custodito nella Scanzia dell'attuale Maestro, che ne terrà registrato secondo la consegna fattagli dal Ministro di Sua Eccellenza per esserne in ogni evento responsabile. Anno del Signore, Gennaio 1787" – e recuperato dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli.

Il costante monitoraggio delle piattaforme di siti e-commerce, deep web e dark web, attraverso l'ausilio della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il più grande database di opere d'arte rubate al mondo gestito dal Comando per la Tutela dei Patrimonio Culturale in cui spesso i beni culturali vengono fatti oggetto di commercio illegale ha permesso di intercettare sul territorio campano la preziosa cinquecentina. Martedì 9 aprile, nella Sala Consiliare del Municipio, la cerimonia di formale e definitiva restituzione alla comunità di Giove, da parte del capitano Massimiliano Croce nelle mani del primo cittadino, Marco Morresi, all'esito delle attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, con la collaborazione degli enti periferici del Ministero della Cultura. Tra i presenti anche monsignor Francesco Antonio Soddu, vescovo della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, il funzionario archivista della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Umbria Alessandro Bianchi e il professor Richard Hodges dell'American University.

E ancora la dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo Giove-Guardea Alba Pagani – il tomo è stato simbolicamente consegnato agli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado di Giove, insieme agli attestati di benemerenza – oltre ai rappresentanti dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Giove, l'archivista e paleografo Enrico Paris e l'appassionato di storia locale Giovanni Guida, incaricati dall'Amministrazione Comunale di effettuare la ricerca della documentazione richiesta un anno fa dalla Soprintendenza finalizzata a dimostrare quale fosse la sede da cui il bene, in tempi remoti, potesse essere stato trafugato così da poterne rivendicare la proprietà. Quanto ai militari del Nucleo Tpc sono riusciti ad individuare una vendita sospetta, che peraltro era di un altro libro antico, risalendo a chi aveva messo l’annuncio. A casa del venditore è spuntata così la cinquecentina che, dopo le opportune verifiche, è risultata appartenere proprio a Giove. "Un piccolo, ma importante pezzo di storia che va ad aggiungersi al nostro patrimonio culturale".