cronaca

Colonie feline, Stop Animal Crimes Italia: "La gestione in mano a privati cittadini"

mercoledì 26 gennaio 2022

Una colonia felina composta da decine di gatti e una sola signora, di una certa età, che ad Orvieto – comune che, in più di un'occasione, si è professato amico degli animali, almeno sulla carta – continua a prendersene cura a proprie spese, al punto che si è attivato anche il movimento nazionale "Stop Animal Crimes Italia", ente di denuncia per i reati a danno degli animali e dell'ambiente. Lo ha fatto di fronte alla richiesta della donna di un aiuto per sostenere la colonia felina.

"Quotidianamente – spiegano dal movimento nazionale – sono migliaia, in tutta Italia, i cittadini e i volontari che si prendono cura di migliaia di gatti a proprie spese, senza rivolgersi ai sindaci che, per legge, sono i responsabili del benessere degli animali liberi presenti sul territorio comunale. La cura di cani e gatti è gestita da volontari e associazioni attraverso una miriade di richieste di aiuto per il cibo, le cure veterinarie e quant'altro. Una realtà che, purtroppo, è diventata normalità. 

Come movimento ci stiamo attivando per recuperare cibo, lettiere ed igienizzanti da consegnare a questa donna e cogliamo l’occasione per chiedere la collaborazione di chiunque sia interessato. Ci stiamo attivando anche per costruire in tutta Italia una tutela animale diversa da quella attuale, dove il mondo animalista non si occupa di risolvere i problemi alla radice, ma di emergenze ovvero delle conseguenze del problema finendo per sostituirsi, appunto, agli enti preposti. Per legge spetta al primo cittadino occuparsi anche dei gatti sotto il profilo dell’alimentazione e alle Asl per quanto riguarda l’aspetto sanitario. Spesso, però, i sindaci latitano.

Ad Orvieto, in un post del 2019, il sindaco aveva annunciato importanti iniziative, ad oggi non realizzate, per non parlare del documento comunale dove si dice di andare nelle mense a recuperare il cibo da dare ai gatti. Quanto alle Asl, oltre a sterilizzare con ritmi non proprio velocissimi e restituendo alla colonia i gatti senza comunicare al tutor i numeri di microchip inoculati per poter distinguere e censire gli animali, non prestano spesso adeguate e tempestive cure se i gatti liberi stanno male". Nel caso specifico, la signora avrebbe contattato anche gli uffici dell'Usl Umbria 2 di Terni per chiedere un supporto.

"La risposta – riferisce Stop Animal Crimes Italia – è stata che avrebbero chiesto all’Enpa che alla donna ha detto di non essere un ente di carità. Una tutela animale, insomma, lasciata in mano ai cittadini, dove si autorizzano colonie feline che per legge devono essere seguite da cittadini privati per evitare di costruire gattili che poi dovrebbero mantenere i Comuni e dove le cure veterinarie e l’alimentazione e tutto il resto sono a carico del cittadino. Abbiamo chiesto al sindaco di Orvieto un aiuto concreto e costante alla donna e avviato una raccolta di materiale vario. Diversamente provvederemo a segnalare la situazione alle autorità competenti".

Per ulteriori informazioni:
366.5363544 – info@stopanimalcrimesitalia.it 

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.